Un’app per spiegare ai bambini i loro diritti in ospedale

I bambini non sono solo oggetto di diritti, ma anche soggetti titolari di diritti, in tutti i contesti dove si trovano, anche e soprattutto in ospedale. Di questo spesso ci si dimentica ed è giusto rendere consapevoli i più piccoli con mezzi da loro comprensibili. Lo ricorda Carla Garlatti, presidente dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) che assieme ad Aopi, Associazione ospedali pediatrici italiani, ha  lanciato un’app per insegnare ai piccoli pazienti, con un linguaggio semplice e adatto a loro, il contenuto della Carta dei diritti del bambino in ospedale. Il testo della Carta è stato, dunque, riscritto per l’occasione dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia, un gruppo di adolescenti dai 13 ai 17 anni, in modo da essere facilmente comprensibile.  A prendere per mano i bambini e guidarli nell’apprendimento dei loro diritti in ospedale sono Tommy e Ollie, due simpatici personaggi protagonisti dell’app, pensata per gli smartphone, in realtà aumentata. Attraverso il gioco i piccoli pazienti prendono dunque consapevolezza dei loro diritti, durante il periodo delicato della malattia e del ricovero.

La Garante: “Tutelare i bambini malati, ancora più fragili degli altri”
D’altronde i bambini, prosegue la garante Garlatti,  “sono fragili per definizione, quello malato è ancora più fragile, allontanato dalle sue abitudini e dalla sua casa. Per questo abbiamo pensato a una riscrittura della Carta dei diritti dei bambini che esiste dal 2005. Inoltre è previsto anche un monitoraggio dell’uso dell’applicazione, per vedere ad esempio quali sono i diritti più cliccati”.

foto-app-aopi-verticaleDal diritto a stare bene in ospedale al diritto ad avere i genitori vicino
Dal diritto a stare bene in ospedale in un ambiente che assicuri la salute nel miglior modo possibile al diritto a essere assistito in modo globale, ricevendo le attenzioni, le cure e l’assistenza necessarie al benessere con un personale sanitario che, oltre a curare, deve anche “prendersi cura” del bambino. Sono alcuni dei diritti enumerati nella Carta e spiegati in maniera semplice da Tommy e Ollie nella nuova versione per i più piccoli. Tra gli altri, il diritto ad avere uno spazio pensato e adatto al bambino, il diritto a mantenere i rapporti affettivi avendo, per quanto possibile, vicini i genitori e il diritto a conoscere la malattia e le cure. Il bambino ha inoltre il diritto di manifestare le sofferenze e  paure e di essere sottoposto a interventi il meno possibile dolorosi.

Come funzionano brochure e App
In ognuna delle strutture che fanno parte  della rete nazionale (tra le quali il Bambin Gesù di Roma e il Gaslini di Genova) sono dunque ormai disponibili coloratissime brochure per spiegare ai bambini tutti i principi contenuti nella Carta. Cliccando sul Qr Code presente su ogni opuscolo, sarà possibile scaricare la app che consentirà una visita guidata da Tommy e Ollie attraverso i diritti dei bambini in ospedale. Lo stesso codice sarà ben visibile su grandi totem posti in punti strategici degli ospedali frequentati dai piccoli e dalle loro famiglie e sarà disponibile sugli store IOS e Android. Cliccando sul singolo articolo i due personaggi prendono vita nello schermo per illustrare ai bambini il contenuto di ogni diritto.

Zanobini (Aopi): “Oggi più che mai ribadire l’importanza di questi diritti”
La Carta dei diritti può essere finalmente letta anche con gli occhi di un bambino. Grazie infatti  – prosegue la Garante nazionale Carla Garlatti – alla app Tommy e Ollie e alla traduzione compiuta da ragazzi per ragazzi, il documento è ora visibile da una prospettiva rovesciata: quella dei piccoli pazienti, che possono così prendere consapevolezza dei loro diritti in ospedale. È un ulteriore passo che compiamo insieme ad Aopi affinché quei principi trovino concreta attuazione”. La pandemia e la necessità di regole più stringenti per garantire la sicurezza degli ospedali, spiega Alberto Zanobini, presidente di Aopi, “rischiano di compromettere alcune delle preziose conquiste che abbiamo raggiunto in questi anni sul fronte dei diritti dei piccoli pazienti. Oggi più che mai, quindi, dobbiamo ribadire l’importanza di questi principi e lavorare in sinergia per garantirli a tutti i bambini”. Quella intrapresa, conclude Garlatti, è “un’azione di promozione e sensibilizzazione fondamentale soprattutto in un momento delicato soprattutto per bambini e adolescente quale è quello della pandemia che stiamo vivendo”.

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  • Ezio |

    L’idea dell’app è fantastisca, sarebbe grandioso fare un ulteriore sforzo per estenderla anche ai diritti dei bambini in famiglia.
    Sarebbe una vera valvola di sfogo e salvataggio preventivo per molte situazioni a rischio non ancora conosciute e drammatiche.
    Grazie in anticipo se riuscirete nell’importante progetto.

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