“La nostra parte la facciamo insieme mettendo a disposizione i nostri saperi e le nostre competenze, tutte al femminile“. Nasce da qui, dall’idea di Giovannella Condò, notaia e cofondatrice di Milano Notai, la community “La carica delle 101”: manager, imprenditrici e professioniste che gratuitamente aiutano le startup di giovani imprenditori e imprenditrici a lanciare e a sviluppare le proprie idee sul mercato.
Dopo il primo incontro a novembre per le startup del settore turistico, in collaborazione con l’associazione Startup Turismo Italia, le 101 si dedicheranno ad altri tre appuntamenti, gli Outsiders’ Inn quando cioè un team di 5-7 donne si metterà a disposizione per supportare le idee e i progetti dei giovani startupper. In programma ci sono nuovi temi: female founders; made in Italy e infine sostenibilità e fintech. Oltre a Condò, è ideatrice del progetto anche Odile Robotti, fondatrice di Learning Edge.
Non è un’attività di consulenza quella offerta dal gruppo di professioniste e manager. E nemmeno una competizione a chi presenta il progetto più valido. Gli incontri puntano invece alla condivisione di idee e di spunti, alla presentazione delle idee imprenditoriali, alla discussione delle prospettive sotto lo sguardo esterno del team. “Un team diversificato di outsider può stimolare prospettive diverse da quelle abituali – dice Condò – e aiutare a vedere una foresta e non solo gli alberi”.
Il rapporto che si costruisce con i giovani startupper non è però a senso unico. “Una delle leve più interessanti di questo progetto – spiega la notaia – è anche quella di offrire alle professioniste, soprattutto quelle giovani, nuovi contesti professionali e nuovi spunti per le proprie attività: vorremmo cioè creare un circolo virtuoso, un bacino di talenti e competenze che lascino un segno anche dopo il singolo evento”.
Il programma per il futuro è ancora più ambizioso. “Abbiamo riscontrato un grande interesse su questa iniziativa – prosegue Condò – e stiamo mettendo giù le idee per il futuro. Vorremmo rafforzare non tanto la rete delle professioniste, già molto strutturata e articolata, ma proprio il modello di condivisione: i quattro eventi iniziali, insomma, potrebbero diventare appuntamenti più strutturati e con una scadenza più ravvicinata”.