Elon Musk, l’inizio dell’era dei voli commerciali nello spazio

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Crew Dragon: è questo il nome della capsula che porterà nello spazio gli astronauti Nasa, Doug Hurley e Bob Behnken, fino alla Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta del primo volo con equipaggio umano a partire da Cape Canaveral dopo 10 anni circa dall’ultimo volo dello Space Shuttle.

Basterebbe questo a rendere sensazionale il lancio, ma c’è di più: Nasa si è affidata al vulcanico e visionario imprenditore Elon Musk per portare i due astronauti alla ISS, dove la Crew Dragon attraccherà per permettere loro di passare nella Stazione.

Per la prima volta dunque il compito viene affidato a un privato e non a un’Agenzia statale. Viene da chiedersi se sia l’inizio di un’era di voli spaziali commerciali, da anni sogno del patron di Tesla. Ma anche: cosa rappresenta questa missione per il resto del mondo? Quali equilibri andrà a muovere il successo della missione? Lo spazio diventerà davvero più vicino?

Alley Oop ha posto queste domande a Emilio Cozzi, giornalista e divulgatore di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica. Dirige la sezione space economy di Forbes Italia e Cosmo, e sa raccontare lo spazio con un entusiasmo, una passione, ma soprattutto una chiarezza, davvero rare. Nel corso di una delle dirette #uncaffècon, appuntamento quotidiano di Alley Oop su Instagram, Cozzi ha raccontato: “Se tutto dovesse andare per il verso giusto entreremmo verso un’era in cui lo spazio sta diventando un’ultima frontiera anche del business, dove le risorse spaziali diventeranno un tesoro ricchissimo e i privati andranno a contendersi delle possibilità che si fa fatica a definire con precisione”.

E tutto questo ci riguarda anche da vicino: l’Italia è infatti la sesta potenza spaziale, con 7mila addetti, tutti di elevata preparazione, oltre 600 imprese, dalle più piccole alle più grandi e importanti, come Thales Alenia Space, Telespazio e Avio. Il settore si quota nel nostro Paese con circa 2,2 miliardi l’anno, soprattutto dovuti all’export. Cozzi spiega che più della metà del volume pressurizzato della ISS è stato realizzato a Torino, per dare un’idea dell’eccellenza italiana. E a questo proposito aggiunge: “Spesso ci si chiede perchè investire e spendere tanto in missioni spaziali quando abbiamo già tanti problemi sulla terra? Perchè in realtà qualsiasi euro speso nello spazio ha un ritorno nella nostra vita, non solo economico, ma anche a livello tecnologico e scientifico“.

In questo lancio non c’è solo il fattore legato alla space economy a destare fascinazione. Nelle più famose cosmogonie fantascientifiche, da Star Trek a Star Wars, l’uomo che viaggia liberamente nello spazio è evoluto non solo per ciò che concerne la tecnologia, ma anche umanamente, culturalmente, spiritualmente. Ed è in fondo il vero sogno che anima i viaggi spaziali a partire dal lancio dello Sputnik nel 1957, come continua a raccontare Cozzi: “La space race era una sorta di contrapposizione tecnologica, scientifica,  militare ma anche ideologica tra il blocco sovietico e gli Stati Uniti, perchè andare nello spazio voleva dire avere la migliore tecnologia militare, e anche il miglior sistema politico in assoluto. Non è un caso che l’Unione Sovietica appena potè mandò una donna e non una pilota, ma un’operaia come la Tereskova, nello spazio, per dimostrare quanto anche il proprio sistema sociale fosse all’avanguardia rispetto a qualsiasi altro concorrente”.

Siamo pronti per continuare a sognare, allora. Il lancio del Falcon 9 era inizialmente previsto per mercoledì 27. Fino all’ultimo minuto siamo stati col fiato sospeso, ma le condizioni meteorologiche hanno costretto a un rinvio. Il prossimo momento favorevole per agganciarsi alla ISS sarà sabato 30 maggio. La partenza è prevista per le 21.22 italiane.

Si potrà seguire la diretta su Sky TG24 con l’astronauta Paolo Nespoli, oppure dal canale Nasa, attivo da 4 ore prima del lift-off. 

E come si dice in questi casi: Per aspera ad astra.

  • anna mariani |

    Ciaoo, quanto staranno nello spazio?

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