L’arte è la più bella medicina. E’ terapia, alleggerisce l’anima, la consiglia Salvo Nugnes, curatore di mostre e grandi eventi, organizzatore di Spoleto Arte e gallerista. Come tutti, anche Nugnes di fronte all’ emergenza Covid-19 è stato costretto ad annullare o posticipare tutti gli eventi in presenza a partire già dalla fine di febbraio, e poi a chiudere le Milano Art Gallery, le sue tre gallerie d’arte a Milano.
“Il mondo dell’arte è senza dubbio tra quelli più colpiti in questo momento – dice Nugnes ad Alley Oop – ma, sono sicuro, sarà anche il primo a reinventarsi e a dimostrare che la sensibilità artistica è capace di coinvolgere un’intera nazione. Le perdite economiche saranno sicuramente ingenti in questo settore, dovute dalla necessaria chiusura di musei e gallerie. La verità è che molti, purtroppo, non ce la faranno e la risalita sarà molto difficile per tutti, ma in questo periodo negativo io sono un inguaribile ottimista”. Nugnes è certo che sarà possibile combattere il disagio meglio degli altri, e ne usciremo vincenti. “Sono un valido sostenitore dell’arte terapia e sostengo vivamente che ogni forma di creatività, sia essa pittura, scultura, poesia, danza, possa dare sollievo sia a chi la fa che a chi la guarda”.
E l’arte non si ferma. Sono nate tante iniziative da parte di rinomati musei che offrono visite virtuali dei loro spazi per consentire ai fruitori di godere, in un momento così demoralizzante, delle bellezze che solo l’arte può regalare. “Se i visitatori non possono usufruirne fisicamente” spiega Nugnes “allora dobbiamo metterli nella condizione di poterlo fare almeno virtualmente. Molti sono gli artisti che danno appuntamento sui social per dare i loro consigli, parlare con i fan, mostrare i loro progressi. È un periodo di intensa creatività e si sentono stimolati, in prima linea per documentare con il loro personale sentire quanto accade”.
Tra le esposizioni di maggior successo di Nugnes, si annoverano le grandi mostre di “Spoleto Arte”, “Spoleto Arte incontra Venezia”, “Spoleto Arte incontra Napoli”, a cura di Vittorio Sgarbi, la “Pro Biennale” a Venezia, e poi situazioni di impronta cosmopolita a Miami, Londra, Monte Carlo, Rio.
Ora è nata di una collaborazione con Paolo Liguori, direttore del Tgcom24, con il quale è stato lanciato il format “Arte in quarantena” per portare direttamente nelle case degli italiani l’arte contemporanea durante il periodo di isolamento. “In questo modo molti nostri artisti hanno la possibilità di essere notati e di avere un pubblico diverso rispetto a quello costituito dai frequentatori abitudinari”, dice Nugnes.
Da più di trent’anni Salvo Nugnes si occupa anche di vip e dell’organizzazione di eventi. E’ stato manager, tra gli altri, di Margherita Hack, Francesco Alberoni e Vittorio Sgarbi. Ma anche di personaggi dello spettacolo, da Romina Power ad Alba Parietti, da Katia Ricciarelli ad Amanda Lear e Silvana Giacobini. Ora punta sull’arte e la cultura, settori che, sottolinea, saranno sempre più importanti in futuro. “Credo vivamente che, soprattutto in questo periodo, le arti possano sollevare l’animo e lo spirito delle persone e sostengo con forza il beneficio dell’arte terapia”.
A Margherita Hack, una donna eccezionale dal “carattere pieno di vitalità, simpatia e carisma”, Nugnes ha dedicato due importanti manifestazioni: il Premio Margherita Hack, riconoscimento a tutti i personaggi di spicco che si sono distinti nel campo della scienza, dello sport, della cultura, della moda, del giornalismo ecc., e il concorso d’arte “La Signora delle Stelle”, possibile sostegno per gli artisti di talento. Seguendo il motto “l’arte è di tutti, l’arte è per tutti”, il manager porta di fatto avanti ciò che la professoressa predicava: la conoscenza accessibile e comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
L’arte, dunque, che si declina anche con il sapere, con il conoscere. Ma soprattutto, in questo momento, come via per il benessere. “Concepisco l’arte come un simbolico spazio in cui poter sognare e riflettere – conclude Nugnes – è un pilastro fondamentale nella nostra esistenza per l’evoluzione sociale e collettiva. L’arte, spesso è intesa come terapia, ovvero come soluzione ai disagi di ogni singola era”. Una terapia di cui oggi abbiamo molto bisogno.