Covid-19, sì a passeggiate all’aperto per i bambini. Ma è giusto?

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E infine i bamini possono uscire. Potranno farlo con un genitore asolo alla volta e senza assembramenti con altri, naturalmente. Lo ha deciso comunicato il Minstero degli Interni oggi 31 marzo.

È “da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto ale attività può essere ricondotta alle attività motorieall’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”. Lo prevede una nuova circolare inviata dal Viminale ai prefetti per “chiarimenti” sui divieti di assembramento e spostamenti. E “l’attività motoria generalmente consentita”, precisa il testo,”non va intesa come equivalente all’attività sportiva(jogging)”. Possibile invece camminare “in prossimità della propria abitazione”.

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Quindi no jogging (Ansa successiva a quella dei bambini: Tra le attivita’ motorie ammesse resta quella di fare jogging. Lo afferma il Viminale precisando la circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno ed inviata oggi a tutti i prefetti per fornire “chiarimenti” sul divieto di assembramenti e spostamenti), ma bambini all’aperto, anche se per poco e intorno alla propria abitazione si può. Nei giorni scorsi si erano moltiplicate le raccolte firme in questa direzione. La stessa ministra alle Pari Opportuinità e alla famiglia, Elena Bonetti , proprio ieri si era espressa in questa direzione su Facebook: “La salute è il bene primario che dobbiamo tutelare, per tutti. Anche i bambini e i ragazzi lo stanno imparando nel rispetto delle regole. Con il prolungarsi dell’emergenza dobbiamo però organizzare modi e tempi, limitati, in cui anche a loro sia consentito uscire di casa in piena sicurezza sanitaria. Non sarà facile, chiederà ancora più responsabilità, ma siamo chiamati a prenderci cura dei nostri figli e del loro futuro sotto ogni aspetto”.

Non che questo risolva i problemi di gestione e di supporto dei bambini da parte dei genitori. Se sì un sollievo, ma resta il fatto che la differenza per loro la faranno soprattutto i genitori, come abbiamo indicato in diversi post nei giorni scorsi.

Resta la raccomandazione a non intendere in senso allargato questa disposizione. Non ci si può incontrare “per caso” in giro con altri genitori con figli. Nel frattempo una collega della redazione ha ricevuto questo messaggio da un amico medico che lavora in rianimazione e crediamo importante condividerlo:

“Permettetemi: queste concessioni sono uno sbaglio enorme, adesso. Lo dico da padre, che fa una fatica enorme a non far correre sua figlia sotto casa per un minuto. Lo dico da medico Rianimatore, che insieme a tanti altri colleghi sta combattendo una guerra prima di tutto mentale con se stesso e poi professionale. Se da un paio di giorni stiamo vedendo una lieve, cauta diminuzione della pressione assistenziale lo dobbiamo al grande sacrificio fatto finora da tutti. Allentare le regole di contenimento non è possibile ora, non lo sarà per altre settimane. Non oso immaginare genitori/figli del vicinato che si incontrano durante la “passeggiatina” o gli sportivi intenti nelle camminata, quando già con il contenimento attuale sono state centinaia le segnalazioni di trasgressioni.
Mai come ora dobbiamo pensare al futuro vivendo con rigore il presente. Per favore. Restiamo a casa”.

#restiamoacasa

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  • Gabriella |

    Non vanifichiamo quello che abbiamo fatto nei giorni precedenti. Non è semplice modificare le proprie abitudini da un giorno all’altro ma non lo stiamo facendo perché qualcuno una mattina si è alzato col piede sbagliato e così per un capriccio ha deciso che dovevamo starcene chiusi in casa. Stiamo facendo questi sacrifici per la salvaguardia della nostra salute e di quella delle altre persone, se non vogliamo avere un pensiero così ampio pensiamo almeno alle persone vicine, ai nostri cari.
    Poi i bambini sono sorprendenti, se spieghiamo loro con i dovuti modi la realtà che stiamo vivendo capiscono meglio di certi adulti.
    È evidente che ci possono essere delle situazioni un po’ difficili da gestire però tutti quelli, io compresa, che hanno una famiglia, una casa confortevole, la possibilità di usufruire dello smart working, senza grossi problemi di salute, stiamocene IN casa, ma proprio dentro la casa…al massimo sul balcone.
    Prima si raggiungeranno i risultati sperati e prima usciremo tutti.
    Forza, un piccolo sacrificio oggi sarà una grande festa domani!

  • Giulia Franchini |

    Quella gabbia di cui si parla è il posto più sicuro dove possa stare suo figlio!!!! Non è una gabbia in questo momento…è la differenza tra stare al sicuro sul divano o stare in un letto d’ospedale…..trovi il modo di spiegarglielo a suo figlio!! I bambini toccano qualsiasi cosa, non hanno il livello di attenzione che hanno gli adulti…..

  • vincenzo |

    ma nei condominii dove c’e’ la presenza di molti bambini…che si fa ? i turni?
    e se ci sono parchi giochi che si fa?
    ma per minori che si intende ?? anche ragazzi di 17 anni?
    non si puo fare ancora un po di sacrifici, per poi goderci la vita tutti?
    complimenti al genio che l’ha pensato

  • Pasquale Conte |

    È una follia lo dico da padre e pediatra di famiglia,concordo in pieno con il collega rianimatore.. Nonostante le restrizioni severe abbiamo visto le migliaia di trasgressioni in tutta Italia. Ira ci sarà ci si darà appuntamento con i bambini per la passeggiata,a quel punto in comune.. perché ci si è incontrati per sbaglio.
    Questa circolare mi sembra populista,buonista,ma folle…è come quando un genitore per non dispiacere al proprio figlio capriccioso ne mette a rischio la salute.
    Scongiuro tutte la mamme che amano VERAMENTE i propri figli insegnare loro cosa è giusto non cosa piace ,gli servirà ora, ma anche per tutta la vita.
    Manca ancora tanto a che il virus non possa più UCCIDERE, RESTIAMO A CASA!
    Dr Conte Pasquale
    Pediatra in Firmia e Gaeta

  • Francesco |

    Chi ha uno spazio adeguato e’ fortunato e lo utilizzi . Chi non lo ha , deve poter portare fuori i bambini a passeggio, e….senza fare passaparola e incontri di molti, per evitare che qualcuno rimetta il divieto.
    Ci vuole sempre buonsenso.

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