Che anno è stato per i Millennial? I giovani adulti, nati cioè tra il 1980 e la metà degli anni ’90, rappresentano oggi la generazione più popolosa al mondo e corrispondono al 31,5% degli abitanti della Terra. In particolare in Italia appartengono a questa fascia di età 10 milioni di persone, pari al 17% della popolazione. In tutto il mondo hanno un potere di spesa stimato in 200 miliardi di dollari e con le loro scelte, sensibilità e consumi stanno ridefinendo i mercati. Visto che la fine di dicembre è un buon momento per fare bilanci, ripercorriamo con cinque prodotti simbolo o trend il 2019 di questa generazione.
Oggetto: la borraccia
I mIllennial hanno contribuito alla rinascita di numerosi oggetti tradizionali. Per esempio le Polaroid, i giradischi e le borracce. Queste ultime sono passate nel giro di pochi anni dall’essere un accessorio da campeggio a un oggetto di culto. Oggi se ne trovano in commercio di diverse fasce di prezzo, grandezze e materiali. Alcuni marchi premium offrono anche la possibilità di personalizzarle con le proprie iniziali. Al successo delle borracce hanno contribuito due fattori: l’importanza sempre maggiore data al fitness e al benessere, a partire da una buona idratazione, e le preoccupazioni ambientali per i rifiuti. Finalmente ci siamo accorti dell’enorme ammontare di plastica generata dai nostri consumi quotidiani. Per una generazione come quella Millennial con un potere di acquisto inferiore rispetto ai propri genitori, portare con sé una bella borraccia vuole dire prendere posizione sul fronte ambientale e pensare, almeno un pochino nel quotidiano, alla propria salute. Il mercato globale delle borracce riutilizzabili è stato valutato 8,1 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede che crescerà ancora nei prossimi anni. Per la precisione del 3,9% dal 2019 al 2025. Inoltre sono sempre di più le iniziative messe in campo per contenere i consumi di plastica. Tra queste il via libera formale del Consiglio Ue alla direttiva che vieta diversi prodotti usa e getta dal 2021.
Destinazione: Portogallo
Alzi la mano chi quest’anno si è trovato a intavolare un discorso sulle bellezze di Porto o Lisbona con un amico appena tornato da un viaggio. All’inizio di quest’anno, il sito di viaggi müvTravel ha inserito Lisbona in cima alla lista delle 30 principali destinazioni di viaggio per il 2019 per i Millennial. La capitale lusitana con i suoi scorci e colori instagrammabili, il buon cibo, la vibrante vita notturna e un costo della vita a buon mercato ha saputo ammaliare i giovani turisti. Questo grazie anche agli sforzi intrapresi dal governo del Paese. Dopo la crisi economica il turismo infatti è stato uno dei motori di rinascita del Portogallo. E il piano ha funzionato. L’anno scorso il settore turistico ha generato entrate per 38,4 miliardi di euro e oggi vale il 20% del PIL. Per il 2019, secondo il World Travel and Tourism Council, questo mercato dovrebbe crescere del 5,3 per cento, più del doppio della media europea. I Millennial amano viaggiare e fare esperienze uniche. Stando a una ricerca condotta a livello mondiale da Deloitte il 57% dei Millennials ha messo “girare il mondo” in cima alla propria lista di aspirazioni; solo dopo vengono possedere una casa o avere figli.
Libro: Normal people
Il romanzo è la seconda opera pubblicata dalla 28enne Sally Rooney, definita dal Newyorker come “la prima grande autrice millennial“. Il libro esplora le complessità della storia d’amore tra due giovani, Connell e Marianne, e racconta le varie fasi che questa attraversa. Come nel romanzo d’esordio, “Parlarne tra amici“, l’irlandese classe 1991 si conferma portavoce letteraria di questa generazione (la “Salinger della Snapchat generation“, la definì il suo editore inglese). I protagonisti dei suoi libri sono giovani disillusi, altamente istruiti e politicamente consapevoli coinvolti in complessi intrecci romantici. Il libro è stato un successo planetario e su Instagram il libro è diventato una sorta di status symbol. Si contano 16,566 post con l’hashtag #sallyrooney e addirittura 46,503 per #normalpeople con contributi da parte di Lena Dunham, Taylor Swift and Emily Ratajkowski. Dalla carta al video, una piccola novità per il 2020: il prossimo anno dal libro sarà tratta una serie tv. Il servizio di streaming Hulu infatti ha acquistato i diritti e sta lavorando all’adattamento televisivo del romanzo in dodici episodi.
Un’artista: Lizzo
Cantante, rapper e figura di spicco del movimento body positivity. Il suo terzo album, Cuz I Love You, le è valso otto nomination ai Grammy e il singolo Juice ci ha fatto compagnia nei mesi più caldi dell’anno. Flautista di formazione classica, Lizzo non manca di portare il suo strumento preferito sul palco insieme a una grinta incredibile e le sue forme generose fasciate in succinti vestiti di scena. In un mondo social, dove l’apparire (perfetti) conta più che essere, Lizzo manda un messaggio di normalità che suona rivoluzionario: amare sé stessi con tutte le proprie imperfezioni senza lasciarsi definire dalla sola taglia che si porta. La cantante, il cui vero nome è Melissa Jefferson, è stata incoronata dal Time come personaggio musicale dell’anno e la sua fama sta contribuendo a combattere gli stereotipi sulle donne che vestono taglie plus-size.
Lizzo è pop anche fuori dal palco. Il suo meme ‘Whatever’ con 133,4 milioni di views è stato tra le 25 gif più circolate nel 2019.
Film: L’ospite
Questo è un piccolo bonus. La pellicola di Duccio Chiarini è stata presentata al Festival di Locarno dove ha vinto il Premio Boccalino d’oro al miglior film ma ha avuto una distribuzione limitata. “L’ospite” è una commedia delicata che parla di relazioni in una società fluida dove tutti i rapporti, sentimentali e lavorativi, sono precari. E questo rende difficile immaginare il proprio futuro. I personaggi che popolano il film hanno tra i 30 e i 40 anni e Guido, il protagonista, è l’anti maschio-Alpha (evviva!): imperfetto, fragile, umano, per davvero, capace di accettare il fallimento. In un momento di crisi con la fidanzata chiede ospitalità in casa di genitori e amici e si ritrova a naufragare da un divano all’altro nell’insolito ruolo di testimone delle loro vite e dei loro grovigli amorosi. La colonna sonora è firmata da Brunori Sas e potremmo definirlo un romanzo di formazione per trentenni.