La richiesta era partita anni fa. La gestazione è stata lunga e controversa. Ieri l’annuncio si Twitter del ministro dell’economia: “Tagliata la tampon tax”. C’è da cantare vittoria? Non proprio.
Il ministro, infatti, precisa che il provvedimento riguarda solo gli assorbenti biodegradabili e compostabili. A fare mente locale, così su due piedi, c’è da dire che forse mi viene in mente solo una marca trovata una volta per caso in un negozio di piccole dimensioni.
In realta controllo le indicazioni e di compostabile il prodotto ha solo la confezione esterna e i sacchettini che contengono i singoli assorbenti. Come non detto. A questo punto credo di non aver mai incontrato assorbenti compostabili e biodegradabili. Da oggi, quindi, inizierà la caccia a quelle marche che soddisfano queste caratteristiche e di conseguenze beneficiano del taglio dell’Iva annunciato dal ministro.
“Un primo segnale di attenzione per milioni di ragazze e donne nel decreto fiscale su cui abbiamo lavorato con le deputate di maggioranza di Intergruppodonne”, ha scritto il ministro. Bene, quindi, ma non beneissimo, anche se i commenti dalle parlamentari sono stati positivi. Laura Boldrini (Pd) è la prima firmataria dell’emendamento bipartisan al dl fisco, sottoscritto da 32 deputate, per abbassare l’iva su una serie di prodotti fra cui gli assorbenti. Boldrini ha definito l’abbassamento dell’Iva “una prima risposta al problema posto con determinazione dall’intergruppo delle deputate in merito all’abbassamento dell’Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili”. Da parte sua la viceministra all’Economia Laura Castelli ha commentato “si tratta di un grande risultato, cui abbiamo lavorato intensamente con il Parlamento in questi anni. Un segnale di civiltà, con una visione green. Sono molto contenta”.
In Germania la misura è stata annunciata per il 2020. La tassa dovrebbe passare dal 19 al 7%, ma nella cronaca tedesca non si trova traccia delle restrizioni a biodegradabili e compostabili della misura. Ad annunciarlo è stato il ministro delle finanze Olaf Scholz e l’entrata in vigore potrebbe essere già dal primo di gennaio. D’altra parte sono molti i Paesi che sono già nandati in questa direzione e il movimento internazionale “Periods are not a luxury” ha sicuramente contribuito alla sensibilizzazione.
Ma in Italia non si poteva proprio fare di più?