“Spesso le donne che giungono in pronto soccorso, non sapendo ancora nominare ciò che loro è accaduto, non dichiarano di aver nell’immediatezza di aver subito violenza. Questo ha un nome: Sindrome di Procne. Però i corpi, le lesioni parlano per loro e raccontano di vertigini di orrore quotidiano. Chi accoglie deve saper decodificare i silenzi, attribuire la giusta dimensione alle lesioni incompatibili con quanto narrato”. Maria Grazia Vantadori, chirurga referente per il Centro Ascolto e Soccorso Donna CASD del Pronto soccorso ASST Santi Paolo Carlo, racconta così la mostra, realizzata dall’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e da Fondazione Pangea Onlus, inaugurata oggi 21 novembre, nell’atrio centrale dell’Ospedale San Carlo di Milano.
L’idea della mostra è nata proprio dall’esperienza del Centro Ascolto Soccorso Donna dell’Ospedale San Carlo, insieme a Fondazione Pangea che da oltre venti anni è impegnata in progetti di empowerment economico e sociale al fianco delle donne, in Italia come nel resto del mondo. “Con la rete Reama, la Rete per l’empowerment e l’auto mutuo aiuto, nata ormai un anno fa, abbiamo voluto fare un passo in più non solo per creare intorno alle donne che vivono la violenza un circuito di persone, professioniste e realtà in grado di supportarle ma anche per chiedere la reale applicazione della Convenzione di Istanbul che, ad oggi, rappresenta lo strumento più efficace per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne”, afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea e coordinatrice della rete Reama.
Di piano nazionale, fondi, norme e azioni concrete nella lotta a un fenomeno radicato nella società come la violenza sulle donne si parlerà al convegno nella sede del Sole 24 Ore organizzato da Alley Oop-Il Sole 24 Ore dal titolo #NONSEISOLA – #SEMPRE25NOVEMBRE
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