La Generazione Z ha una relazione unica con una forza potente: la tecnologia moderna. A differenza dei Millennial, che hanno assistito all’introduzione e alla nascita di social media, tablet, smartphone, la Gen Z non ha mai vissuto l’era del telefono fisso. I Gen Z sono veri nativi digitali, i primi a crescere online, collegati a grandi quantità di informazioni globali tempestive e immediatamente connessi ad amici, aziende, altre organizzazioni e celebrità. Non hanno mai conosciuto un mondo in cui non potevano connettersi e guardare all’istante la risposta a qualsiasi domanda che gli passasse per la testa. Più della metà di loro afferma che è più facile chattare, fare shopping e conoscere nuove persone online piuttosto che di persona.
Secondo una recente ricerca di EY, “What if the next big disruptor isn’t a what but a who?”, i ragazzi di questa generazione saranno abbastanza dirompenti da segnare un nuovo cammino. E’ una generazione più consapevole, autosufficiente e motivata rispetto alla precedente. I ragazzi di questa generazione intuitivamente innovativi, produttivi, orientati agli obiettivi e realistici. In una parola, sono imprenditori di se stessi. In effetti, il 62% vorrebbe avviare le proprie aziende piuttosto che lavorare per un’azienda affermata, mentre solo il 43% dei Millennial vorrebbe farlo. Sanno che il successo non sarà facile: il 71% si aspetta che la loro prima impresa fallisca, ma considera il fallimento come un’opportunità di apprendimento (High School Careers Study, Millennial Branding, febbraio 2014). Questa è anche la Generazione di Greta, attenta all’ecologia e gli impatti dell’inquinamento sul nostro pianeta.
Questi tratti possono essere espressi da Depop, un’app che è stata fondata nel 2011 da Simon Beckerman, un milanese che ha studiato Design e che grazie all’incubatore H-Farm è riuscito ad ottenere il primo finanziamento. La società ha ottenuto di recente un mega-round di finanziamento guidato dal fondo di private equity statunitense General Atlantic e oggi è guidata da Maria Raga. Depop è una piattaforma digitale che consente agli utenti di acquistare e vendere vestiti, oggetti di design e molto altro. Viene considerata un esempio di social shopping, un’evoluzione dell’e-commerce che mette al centro la condivisione social e la voglia dei ragazzi di potersi raccontare, influenzare gli acquisti e creare la propria vetrina online.
La missione è puntare sulle nuove generazioni per trasformare l’industria della moda. I tre cardini della trasformazione sono la circular fashion – moda circolare, sull’esempio dell’economia circolare che prevede il riuso – la scommessa sui marchi indipendenti e, appunto, il social shopping. Anche influencer come Chiara Ferragni, hanno la loro vetrina su Depop e i capi che mette in vendita vengono acquistati dopo pochi secondi.
Gli oggetti più venduti sono capi di abbigliamento, fumetti, arredamento, macchine fotografiche vintage come le Polaroid. Diventare migliore venditore significa per i ragazzi avere la stessa fama degli influencer su YouTube o Instagram.
Perché è interessante Depop? Perché permette ai ragazzi di diventare imprenditori e trasformare il mercatino del parco in una vetrina globale, di essere creativi conoscendo le logiche del marketing digitale, di imparare l’attenzione ai dettagli, la capacità di analisi e di trasformare una passione in un lavoro.