L’ottimismo ha il profumo del caffè la mattina

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Che bello svegliarsi ogni mattina con il pensiero che qualcosa di meraviglioso sta per accadere. Poi ti avvicini allo specchio e devi ridimensionare tutto; basta uno sguardo o uno sorriso accennato per capire che ce la puoi fare, si, ma c’è tanto da lavorare. Il restauro prima di tutto, fisico e cerebrale, bisogna subito rimettere in ordine abiti e pensieri. D’altronde, come diceva lo scrittore francese Allais: “Il colmo della distrazione? Svegliarsi la mattina e dimenticare di aprire gli occhi”. E di citazione in citazione, qualcuno scriveva “ se la gente al mattino, ancor prima di aprire gli occhi e le finestre, aprisse la mente, sarebbe tutta un’altra storia. Ma c’è una cosa più importante da fare appena svegli. Anche dopo la colazione, si intende: pensare con ottimismo, provare a sorridere. Marco Aurelio affermava: “Quando ti alzi al mattino, pensa quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare”. Oppure, “Sii di buonumore fino alle dieci del mattino. Il resto della giornata trascorrerà da sé”, queste erano le parole dello scrittore americano Hubbard. Io, ogni mattina, quando mi sveglio, sorrido e penso: caspita, ho ventiquattro ore nuove di zecca davanti a me, tocca lucidarle tutte e ventiquattro, una per una e renderle brillanti. Esco. Si, l’ottimismo ha proprio il profumo di un buon caffè.