Nel settembre 2015, il corpo di un bimbo siriano di tre anni riversato su una spiaggia ha catturato l’attenzione del mondo. Era Alan Kurdi, annegato mentre cercava di fuggire dal suo Paese con la famiglia. Progettavano di cercare rifugio in Canada ma il loro viaggio si è fermato tragicamente sulle coste del Mediterraneo. L’immagine di Alan Kurdi è diventata simbolo della crisi umanitaria e della guerra civile siriana che continuano ancora oggi e ha ispirato l’ultimo libro di Khaled Hosseini: “Preghiera del mare“.
L’autore afgano ha dichiarato di avere scritto di getto le cinquantasei pagine di cui è composto il libro proprio per superare lo choc causato dalle immagini che immortalavano il ritrovamento del corpicino di Alan Kurdi. “Preghiera del mare” vede la luce per la prima volta nel 2017 come un
corto animato, nato da una collaborazione tra l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e The Guardian. La sceneggiatura, semplice ma potente, nel settembre 2018 è diventata un libro in cui le parole di Hosseini vengono accompagnate dagli acquarelli dell’illustratore Dan Williams.
“Preghiera del mare” è la lettera che un padre scrive al figlio Marwan. Il bambino dorme illuminato dal bagliore della luna. Sono su una spiaggia ed è la vigilia di un viaggio importante: l’indomani all’alba infatti affronteranno il mare per raggiungere L’Europa. Il padre nel suo monologo riflette sulla pericolosa traversata che li attende; ricorda la vita passata ad Homs e la bellezza della città prima che fosse devastata dalla guerra.
Leggendo le parole che questo uomo dedica al figlio è facile immedesimarsi. Chiedersi: “se capitasse a me?” o “se ci fosse mio figlio su quella spiaggia?”. Questo perchè – spiega ad Alley Oop Mariagiulia Castagnone, l’editor di foreign fiction della casa editrice SEM – “la letteratura tocca le corde più profonde. Ha un ruolo molto importante, diverso da quello della cronaca. Ci fa pensare, stimola un processo di identificazione con quello che leggiamo, con i personaggi e le situazioni“. E aggiunge: “Da questo punto di vista i romanzi di Hosseini hanno aperto uno squarcio su un mondo sconosciuto, hanno coperto una enorme distanza, anche geografica“.
Autore di bestseller come “
Mille splendidi soli” e “
Il cacciatore di aquiloni“, Khaled Hosseini è oggi uno degli scrittori più letti al mondo, con più di 55milioni di copie vendute in più di 70 Paesi, ma
non è estraneo alla vita dei rifugiati. Nato a Kabul nel 1965, Hosseini ha trascorso solo i primi anni di vita in Afghanistan prima che scoppiasse la guerra sovietico-afgana nel 1979. La sua famiglia si spostò prima a Parigi per poi chiedere asilo negli Stati Uniti.
Hosseini oggi è anche impegnato sul fronte umanitario: è ambasciatore di buona volontà dell’UNHCR e ha fondato la “
Khaled Hosseini Foundation”, organizzazione no-profit che fornisce assistenza in Afghanistan. Per questo parte dei proventi del libro contribuiranno a sostenere le cause in cui lo scrittore è impegnato.
Il tema trattato in “Preghiera del mare” è delicato e attuale e, racconta Castagnone, la risposta del pubblico è stata positiva: “Hosseini è uno tra i cinque autori più venduti al mondo e il tema commuove. Lo dico per le risposte sui nostri social e per i commenti che ci arrivano dai lettori comuni, quelli sensibili a questi temi, ovviamente. Le vendite stanno andando molto bene, da un mese è nella top ten di saggistica e contiamo che con l’arrivo del Natale aumentino”.
Il libro con i suoi acquarelli può essere un aiuto per affrontare anche con i piccoli lettori temi sensibili come la guerra e le migrazioni. Esperimento condotto con successo anche dalla casa editrice Sem: “l’abbiamo diffuso in alcune scuole medie e la risposta è stata calorosa. Nelle classi è nato un dibattito, anche molto sentito. I ragazzini solidarizzavano con il piccolo Marwan” ricorda l’editor. E aggiunge: “Un libro come questo può far capire che il dolore esiste, che ci sono persone meno fortunate di noi. Da un certo punto di vista è un libro educativo, che aiuta ad aprire gli occhi sul mondo. Non è un libro polemico, ma di grande umanità. E le illustrazioni, che sono davvero belle, facilitano l’approccio a un tema così scottante“.
Attuale è anche il tema dei bambini migranti. Secondo le
stime dell’Unhcr
molti dei minorenni che tentano di raggiungere l’Europa lo fanno da soli, rendendo il viaggio ancor più pericoloso. Nei primi sette mesi del 2017 il dato ha riguardato il 92% dei 13.700 bambini arrivati in Italia via mare.