Se ‘i grandi’ si mettono in gioco per l’imprenditoria femminile

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Una mensa aziendale vuota, appena lasciata da chi in quella azienda ci lavora e in attesa di ospitare chi ha visitato gli stabilimenti per una iniziativa di mentoring rivolta alle imprenditrici. Mentre togliamo cuffie, sovra-scarpe e le protezioni che sono servite per visitare la Icam, un uomo si siede nella mensa ancora deserta e si fa il segno della croce. Un gesto compiuto senza fretta né ostentazione. Ma che, al di là del credo religioso, racconta meglio di tante parole un approccio all’impresa che è parte integrante della propria vita.

edfQuell’uomo è Plinio Agostoni, vice presidente di Icam “Cioccolatieri 1946” di Lecco, eccellenza italiana nell’arte cioccolatiera, che ci ha appena guidato nel percorso di scoperta degli stabilimenti di Orsenigo, in provincia di Como. Siamo alla tappa conclusiva del progetto “Impara dai grandi!”, promosso da Unioncamere Lombardia – Coordinamento dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio e ospitato dalla Camera di Commercio di Lecco. Il progetto sostiene le donne che fanno impresa, anche in settori tradizionalmente guidati da uomini, con lo scopo di diffondere le strategie imprenditoriali vincenti e offre ad aspiranti e neo imprenditrici della Lombardia un percorso di visite aziendali e di incontri con imprenditori già affermati tra Mantova, Cremona e Monza.

btyPlinio Agostoni, ingegnere, è figlio di Silvio, che fonda l’azienda nei primi anni ‘40. Tra intuizioni, fatica, sperimentazione la Icam attraversa il Novecento crescendo in vendite e mercati e inaugura il terzo millennio con il nuovo polo produttivo di Orsenigo, su un’area complessiva di 50.000 metri quadri dove produce 120 tonnellate di cioccolato al giorno. Filo rosso di settant’anni di vita dell’impresa, l’integrazione di tutta la filiera di produzione e lavorazione del cacao e l’investimento in tecnologia all’avanguardia. E se oggi questo significa industria 4.0, la scelta dell’automazione dei processi controllati da computer diventa quasi obbligata, ma non a discapito delle risorse umane.

Mio padre è morto che io non avevo ancor a 18 anni, a portare avanti l’azienda è stata mia mamma, che di impresa non sapeva nulla e che è stata un esempio di valori forti per me e i miei fratelli. Oggi siamo molto corteggiati dai fondi, ma qualsiasi nostra scelta di espansione poggia da sempre su due pilastri essenziali: la valorizzazione dei nostri collaboratori e il rapporto con il territorio ” spiega Agostoni.

L’esempio della Icam sarà uno stimolo per tutti noi e per lo sviluppo di nuove grandi imprese che non smettono di innovarsi mai”, ha dichiarato Loretta Lazzarini presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Lecco. “Le imprese femminili rappresentano in Lombardia circa il 20% del tessuto produttivo e tra loro molte sono imprese costituite da giovani under 35. Il nostro obiettivo è proporre un confronto diretto con imprenditori di successo, spesso visti come inaccessibili. I modelli virtuosi possono aiutare a sviluppare le ambizioni e a superare gli ostacoli con cui spesso le donne si trovano a fare i conti”, ha concluso Marialisa Boschetti presidente del Coordinamento Regionale dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile lombardi e del Comitato della Camera di commercio di Pavia.