Tre buongiorno, due grazie, zero sorrisi. È quanto riesce a racimolare Caroline in un giorno qualunque della sua vita da mamma single. A volte si sente sola e quando ha bisogno di calmarsi osserva il bucato che girà nell’oblò della lavatrice. Passatempo che pare piacere anche a Malo, il figlio di tre anni e mezzo. Le sue disavventure e quelle di altre donne sono raccontate in “Mamme sull’orlo di una crisi di nervi”, graphic novel di Gwendoline Raisson e Magali Le Huche, uscito in Italia per Edizioni Clichy.
Per far fronte alle difficoltà della sua vita personale e professionale Caroline inizia a frequentare l’associazione “M. A.”, acronimo di “Madri anonime”. Il circolo dà anche il titolo all’edizione originale francese del fumetto: “Mères Anonymes”. Durante gli incontri di questa terapia di gruppo alcune donne, sopraffatte dalla maternità, riportano le loro testimonianze e così facendo sfatano tutti i miti e le fantasie legate all’argomento.
La terapeuta offre a Caroline la possibilità di raccontare la sua storia fin dall’inizio, e così i lettori ripercorrono in flashback i momenti salienti della sua vita: il giorno in cui scopre di essere incinta, l’arrivo del bimbo che la rende felice ma disarmata, fino alle peripezie del momento. Gli appuntamenti di questo gruppo di conversazione sono l’occasione per seguire le vicende non solo di Caroline ma anche di altre mamme alle prime armi. Raccontano ognuna una storia diversa ma tutte hanno in comune una cosa: la distanza dalla visione idilliaca della maternità che la società presenta soprattutto attraverso le riviste patinate.
Regolarmente, le donne del fumetto devono fare i conti con le copertine di rotocalchi come Paris Match o Gala. Leggono articoli che tessono le lodi di Monica B. – ma anche Angelina J. o Vanessa P. – e parlano di una maternità perfetta: facile e appagante. Solo sulla carta però. E mentre le mamme del gruppo devono fare i conti con occhiaie, uomini che se la danno a gambe e bambini tirannici in copertina trovano solo attrici dalla carnagione fresca e l’aspetto riposato. Il confronto le avvilisce ancora di più. Gli appuntamenti delle Madri anonime sono l’occasione per queste donne travolte dal loro ruolo di condividere debolezze, sfogarsi e raccontarsi le brutte giornate. All’inizio sono timorose nel condividere i loro pensieri, ma poi si lasciano andare in racconti tragicomici accolti tra gli applausi.
Dall’essere mamma non si prendono vacanze. A volte le donne, e non solo nel fumetto, si sentono sole nel ricoprire questa mansione. Nel frattempo la società non fa che ricordare loro quanto siano inappropriate, ed è pronta a disapprovare chiunque non voglia o non senta di aderire al cliché della mamma perfetta.
“Mamme sull’orlo di una crisi di nervi” è una graphic novel divertente ma a tratti disarmante. Da una parte gli aneddoti delle M.A. sono raccontati con leggerezza, dall’altra il libro presenta senza filtri alcuni aspetti della maternità poco raccontati. Uno su tutti il senso inappropriatezza che a volte si prova nel ricoprire il ruolo di madre. É un libro coraggioso e penso che molte lettrici si ritroveranno nelle situazioni raccontate dal fumetto. Si legge tutto d’un fiato e si arriva all’ultima pagina con un sorriso sul volto e un peso in meno sul cuore.