“La legge va rispettata, i genitori devono esserne consapevoli”, ribadisce la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, a proposito della polemica sui ragazzi under 14 che non possono più tornare da scuola a casa da soli.
Che la legge vada rispettata non ci sono dubbi. Che i dirigenti scolastici siano tenuti a farla rispettare è altrettanto scontato, visto che oltretutto la vicenda nasce da una sentenza della Cassazione che ha condannato preside e docente dell’ultima ora della mattina per non aver affidato a un adulto un ragazzino morto quindici anni fa sotto uno scuolabus. Ma che poi tutto venga scaricato sulle spalle delle famiglie non va bene. Finalmente alle medie i ragazzi sperimentano l’autonomia e soprattutto sgravano i genitori di un’incombenza non da ridere: essere tutti i giorni davanti a scuola a ritirare il pargolo. Se si lavora, ci pensa la baby sitter (che gratis non è) o la nonna, come ribadisce la stessa ministra dell’istruzione Valeria Fedeli su La7: “Torneranno con i nonni, per adesso i miei sono piccini. Posso dire che è un grande piacere per i nonni andare a prendere i nipotini. La considero una cosa fantastica, Potessi farlo!”
Sarà pure fantastico, ma nonna Valeria potrebbe non essere l’unica a non poterlo o volerlo fare. E con questi chiari di luna in tema di età pensionistica, i nonni potrebbero essere ancora a lavoro pure loro. E allora che si fa? Dobbiamo rassegnarci a mettere mano di nuovo al portafogli per affidare i nostri figli con i primi baffetti o le nostre figlie con il rimmel agli occhi alla baby sitter? Forse anche la scuola, anziché limitarsi ad appellarsi al sacrosanto dovere di rispettare le leggi, dovrebbe anche aiutare le famiglie a trovare una risposta.