Biologhe per le vittime di #stupro: la protesta contro il senatore D’Anna

Lui si chiama Vincenzo D’Anna e oltre a essere un senatore della Repubblica italiana, si è anche candidato per il ruolo di presidente dell’ordine nazionale dei biologi (e delle biologhe) italiani. Una scelta che però non è piaciuta a molte colleghe che hanno denunciato attraverso il gruppo Facebook “#FUORIDALLORDINE #IONONCISTO a firma delle Biologhe per le vittime di #stupro” la loro decisa contrarietà a essere rappresentate da D’Anna.

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A scatenare le ire delle biologhe (che rappresentano più del 70% degli iscritti all’Ordine) sono state, nello specifico, alcune frasi pronunciate da D’Anna a proposito degli stupri subiti da molto donne negli ultimi mesi, tra cui quelli delle studentesse americane da parte di due carabinieri a Firenze. Il senatore, durante un’intervista a Radio Cusano Campus, aveva infatti commentato così la notizia:

Sono abbastanza vecchio per ricordarmi donne più accorte. Una donna aggredita da un cingalese alle tre di mattina un tempo non ci sarebbe mai stata. La donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda. Se si trova in una zona di periferia, sola in mezzo alla strada, può anche essere oggetto di un’aggressione

D’Anna aveva poi continuato sottolineando che:

Non giustifico gli stupratori, gli darei 30 anni di carcere, ma serve attenzione e cautela da parte delle donne. Se cammina un uomo solo alle tre di notte non gli succede niente, se cammina una bella ragazza, magari vestita in modo provocante, e si trova in determinati ambienti, si espone. Qui tutti vogliono fare tutto. Io non sono un maschilista, ma il corpo della donna è oggetto e fonte di desiderio da parte dell’uomo. È un istinto, sarà primordiale, sarà ancestrale, quello che volete. Molte volte servirebbe un minimo di cautela

Una cautela che le donne dovrebbero avere perché, secondo lui:

Le donne lo devono pensare che c’è gente in giro che può fargli del male. Le donne hanno un appeal che è diverso dagli uomini, potrei parlare degli ormoni, dell’aggressività. Certe volte un tipo di abbigliamento, un tipo di contesto, fa pensare a dei soggetti che siano una manifestazione di disponibilità da parte della donna. Serve un poco di buonsenso, un poco di cautela, alle donne non farebbe male. Non è una manifestazione di inferiorità. Io alle tre di mattina sconsiglierei a mia figlia di camminare in una periferia da sola, peggio ancora se è vestita in maniera disinvolta

Le biologhe hanno reagito, oltre che con il gruppo Facebook, anche con una lettera aperta nella quale hanno chiesto l’espulsione di D’Anna dall’ordine, ricordando che il senatore non è nuovo a commenti di questo tipo. Nel 2015, infatti, era stato condannato a 5 giorni di sospensione dal Parlamento a causa di alcuni gesti sessisti contro la senatrice Barbara Lezzi. “Noi, Biologhe Italiane – hanno scritto nella lettera – riteniamo le parole espresse ieri dal Senatore Vincenzo D’Anna in merito ai recenti, terribili, fatti di cronaca riferiti a episodi di stupro, deplorevoli e gravissime. L’incarico istituzionale dello stesso e la sua candidatura alla presidenza dell’Ordine Nazionale dei Biologi le rendono, se possibile, ancora più gravi. Ci dissociamo fermamente da questa mentalità retrograda ed espressione di un maschilismo della peggior fattispecie che tende ad attribuire alla vittima di stupro parte della responsabilità di ciò che ha dovuto subire”.

E ancora: “Il Senatore D’Anna è come noi iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi, e le sue esternazioni rischiano inoltre di gettare discredito su tutta la nostra categoria. Anche per questo motivo, decidiamo di alzare le nostre voci per condannarle con forza. L’Ordine Nazionale dei Biologi conta circa 50 mila iscritti al suo attivo, il 70% dei quali sono donne. Donne di tutte le età che hanno studiato, hanno intrapreso una carriera, hanno fatto a pugni e fanno ogni giorno a pugni con tutte le difficoltà che questa società di oggi presenta. Donne lavoratrici, ma anche mogli, mamme, figlie, sorelle, nonne. Dopo 50 anni dalla sua fondazione l’Ordine dei Biologi rischia di essere gestito da un uomo che disprezza il 70% delle persone che ne fanno parte”.

La protesta delle biologhe ha trovato l’appoggio di molte colleghe e anche di parecchi colleghi che, come ci ha spiegato la biologa Silvia Laghezza: “Hanno reputato di cattivo gusto le parole di D’Anna e si sono sentiti offesi, oltre che come uomini, anche rispetto alle proprie mogli, compagne e figlie”. Gli uomini (biologi e non) hanno infatti aderito al gruppo Fb creato per l’occasione e hanno espresso la propria distanza dalle parole di D’Anna con commenti come questo:

Al di là di ogni bandiera o credo politico. Prima di essere un uomo politico, un politico è un uomo. Quindi mi chiedo come possiamo immaginare questa persona a lavorare per migliorare il nostro paese se fa dichiarazioni di questo tipo. Il senatore D’Anna ha perpetuato, con le sue parole e le sue azioni verbali, uno stupro culturale inaudito. Ho conosciuto alcune donne che hanno subito questa violenza e credetemi, almeno il 50% dei casi non viene denunciato. È un dolore infinito!

Mentre un altro biologo ha ribadito che:

Lo stupro è uno dei dolori più ignobili che l’essere umano possa provocare al proprio genere. Nessuno può permettersi di trattare un problema così grave con superficialità

Il senatore, intervenuto nel frattempo in diverse trasmissioni tv e programmi radiofonici, non si è però scusato. “D’Anna ha cercato di metterci una toppa ma ha fatto peggio perché ci ha accusate di non aver capito il suo messaggio e ha ribadito il suo pensiero”, precisa Laghezza. D’Anna, infatti, durante un intervento alla trasmissione L’aria che tira ha chiarito la sua posizione paragonando la cautela che dovrebbero avere le donne al comportamento di chi, pur avendo il diritto di non essere privato dei propri beni, rende la propria casa più sicura.

La sera quando torniamo a casa noi chiudiamo a quattro mandate perché usiamo il principio di cautela e responsabilità perché indipendentemente da ogni altra cosa ci sono i ladri in giro. La libertà, in una società violenta come quella nella quale viviamo, richiede degli atteggiamenti di responsabilità. Le ragazze devono essere prudenti

Una prudenza che le biologhe si augurano avranno anche i colleghi e le colleghe che nei due giorni scorsi sono stati chiamati a votare il rinnovo del Consiglio dell’Ordine Nazionale. “Mi auguro che non sarà lui il nostro presidente – conclude la biologa – perché quelle parole non sono state solo un brutto scivolone. Si tratta davvero del suo pensiero e noi non vogliamo essere rappresentate da una persona che ragiona così”.

  • arthemis |

    non sono tanto convinta che agli uomini non succeda proprio nulla se girano da soli di notte..

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