Fino a quattro ore al giorno. È il tempo che i Millennials passano consultando il loro smartphone. Fare e ricevere telefonate è diventato però secondario, perché la maggior parte del tempo viene assorbita dalle applicazioni. Per la precisione l’uso di app rappresenta il 57% di tutti i consumi digitali. E la app più diffusa tra i giovani, potrebbe sembrare strano, non è una app di social media. Lo rivela lo studio di ComScore “The 2017 U.S. Mobile App Report” che ha esplorato le abitudini di utilizzo dei proprietari di smartphone negli Stati Uniti e mostra quali sono le app più amate e utilizzate dalla generazione Millennials, ovvero di chi oggi ha tra i 19 e i 35 anni.
Quando è stato chiesto ad un campione di intervistati di elencare le tre applicazioni considerate da loro indispensabili la prima elencata è stata Amazon, scelta dal 35% dei partecipanti, seguita da Gmail (30%) e Facebook (29%). Una applicazione pragmatica (nel senso che ti permette di “fare” cose) più che di intrattenimento o messaggistica. Un risultato simile era emerso anche da uno studio congiunto tra Condé Nast e Goldman Sachs degli scorsi mesi. In questo caso Amazon era risultata l’app più popolare tra i giovani, subito dopo Snapchat.
Oltre ad Amazon, ritenuta essenziale, quello delle app più utilizzate è quasi un duopolio dove a spartirsi il tempo degli utenti sono gli universi Google e Facebook: le app di loro proprietà occupano le prime otto posizioni della top 10 delle applicazioni più utilizzate dai Millennials. Si ricavano un po’ di spazio in classifica solo Pandora e Snapchat.
Applicazioni come Amazon aiutano a svolgere compiti quotidiani, come lo shopping, e sono molto popolari tra i millennials anche perché permettono di risparmiare tempo. Se voglio acquistare un vestito (ma anche un computer o una lavatrice) non devo per forza perdere un pomeriggio in cerca del prodotto. Con una app, magari dopo una giornata passata fuori casa, posso confrontare prezzi e modelli e fare la mia scelta senza alzarmi dal divano. La popolarità della app di Amazon negli Stati Uniti inoltre si spiega anche con le diverse funzionalità al suo interno. Non è solo un e-commerce ma permette agli utenti anche di ascoltare e-books ed usufruire di alcune funzionalità di Alexa, una sorta di assistente virtuale.
Lo studio di comScore dimostra un uso maturo dello smartphone da parte della generazione Y, strumento utilizzato non solo per rimanere in contatto con gli amici. Dai dati raccolti emerge che i Millennials usano almeno 21 app al mese. E c’è una correlazione tra quanto una app è considerata essenziale e la sua posizione sullo schermo. Quelle indispensabili si trovano di solito nella schermata principale dell’utente. Più di qualsiasi altra generazione, i Millennials (più della metà) sono propensi ad ordinare le loro applicazioni in cartelle, per facilitare l’organizzazione e l’accessibilità, disinstallando se necessario le notifiche push. I giovani consumatori riconoscono anche il valore di un prodotto digitale e sembrano essere la generazione più disposta a spendere del denaro per acquistare un’app. Il 64% del campione tra i 18-34 anni ha pagato per scaricare almeno un’applicazione lo scorso anno, e quasi uno su cinque acquista un’applicazione al mese. C’è un ultimo comportamento da sottolineare, abbastanza curioso. Alcuni partecipanti hanno dichiarato di cancellare le app se il loro logo è esteticamente brutto. Questa risposta è stata data quasi esclusivamente dal gruppo 18-34 anni ( il 21%, contro il 2% dei 35-54 e 3% dei +55).
E in Italia?
Come detto, il report si concentra sulla realtà americana. Dati italiani non sono disponibili ma si possono fare delle previsioni incrociando ulteriori studi. Le app sono fondamentali anche per la platea italiana composta da 34 milioni di utenti. Tra i motivi che portano all’acquisto di un cellulare, nel 49% dei casi le persone si fanno guidare dal sistema operativo ma il secondo motivo di scelta è proprio la disponibilità di applicazioni, per il 43,8%. Si stima che nel 2017 l’acquisto di beni e servizi online crescerà del 20%. Immagino quindi che se la applicazione di Amazon in Italia non è in prima posizione tra quelle indispensabili, almeno spunta sule schermate principali di parecchi utenti. Ciò che invece non mancherebbe in una classifica italiana è Whatsapp (anche lei appartenente all’universo Facebook). Questa app di messaggistica istantanea nel 2017 è risultata essere la più utilizzata nel nostro paese con 22 milioni di utenti.