Ada è una bambina curiosa. Tanto curiosa da mandare in crisi la sua famiglia che proprio non la sa gestire. Comincia così la deliziosa incursione letteraria di Mrs Andrea Beaty dedicata alle bambine del nostro tempo. “Ada la Scienziata” (DeAgostini) è arrivata in Italia dopo un giro bello largo, passando da Cina…. E racconta il percorso tenero e avvincente di una mente scientifica ma, ancor prima, di una mente curiosa delle cose del mondo. I perché e i come dei bambini trovano qui, in questo libro bellissimo anche grazie alle illustrazioni di David Roberts, una dimensione diversa. Che parla alle pigrizie culturali di un’epoca dove la scienza non è abbastanza considerata e dove le bambine non sono educate, sostenute e stimolate a considerarla come una possibile scelta di vita professionale.
Troppe principesse nei libri per ragazzine? Questo è il problema? Non esattamente per Mrs Beaty. “Credo che ci sia grande attenzione verso le principesse e non altrettanta attenzione verso l’idea di una carriera che permetta alle ragazze di esplorare la loro intelligenza“. Abbiamo bisogno di scienziati, abbiamo bisogno di ingegneri e di donne che facciano questi mestieri. “Abbiamo grandi problemi da risolvere sul nostro pianeta e abbiamo bisogno di ogni persona che abbia un talento, che possa essere capace di scoprire e dare una mano. Sono convinta che stiamo perdendo un gran numero di ragazze, dobbiamo fare in modo che entrino nella partita” commenta la scrittrice ad Alley Oop.
Un libro sulla curiosità, che parla tanto ai bambini quanto ai genitori, in realtà. Attraverso i genitori di Ada, che all’inizio non sanno gestire la vivacità della bambina, la lezione arriva forte e chiara agli adulti: assecondate lo spirito critico, la voglia di fare domande e cercare risposte, coltivate la naturale predisposizione dei bambini a voler capire come funzionano le cose. Ne trarranno vantaggio intelligenza e tolleranza.
“La curiosità è qualcosa di cui tutti i bambini sono dotati, perché sono interessati alle cose, come gli scienziati. E’ dalle domande che si fa un bambino che si comincia a costruire un pensiero scientifico. Il libro parla di scienza, in generale, come la capacità di analizzare le cose, come una capacità del pensiero“. E così i genitori devono un po’ studiare per rispondere alle domande dei propri bambini. Ma la cosa più importante, sostiene Mrs Beaty, “è essere interessati alle cose che incuriosiscono i bambini, questo è il più grande aiuto che si possa per aiutarli a sviluppare un pensiero scientifico“.
La piccola Ada si arrovella ad esempio sull’origine di una puzza. Una cosa buffa, una cosa da bambini. “Da dove arriva questa puzza?” si chiede. “Buona domanda”, questa dovrebbe essere la prima reazione. “Non lo so, proviamo a scoprirlo”. Ecco, il punto di inizio di un percorso di ricerca e di crescita tra genitori e figli. Accompagnato magari, suggerisce Mrs Beaty, da un taccuino, dove annotare le domande e avanzare le ipotesi. “Cercare insieme le risposte alle domande è meraviglioso, rende i bambini più forti e sicuri di sé“.
Della scienza, poi, così come degli scienziati, bisognerebbe parlare con i propri figli, leggendo il giornale o ascoltando le notizie in tv. “Il mondo della scienza è ricco di cose nuove, bene, condividiamole con i bambini, questo li farà riflettere su quello che i loro genitori considerano importante“. Insomma, proviamo a rendere la scienza più cool agli occhi dei bambini e non perdiamo di vista le ragazze.
“In America si sta lavorando per condividere la bellezza della scienza con i più giovani, questo è abbastanza naturale per i bambini, ma spesso accade che crescendo, soprattutto le ragazze ad un certo punto perdano interesse verso la scienza. Questo perché pressioni sociali le allontanano da quelle materie, ma così perdiamo molti giovani che hanno potenzialità e talento e che potrebbero dare un contributo al pensiero scientifico” racconta Andrea Beaty.
La sua speranza? E’ che la scienza, diventando qualcosa di quotidiano nella vita dei bambini, anche attraverso piccoli esperimenti, parlando degli scienziati e delle scoperte scientifiche, leggendo libri, i ragazzi possano scegliere la scienza come il loro futuro. In bocca al lupo, dunque, senza dimenticare le due scienziate che lo stesso nome della protagonista vuole ricordare e celebrare: Marie Curie, con le sue ricerche sul polonio e il radio, e Ada Lovelace, matematica e programmatrice di computer della prima ora.
“Ada la scienziata”, Andrea Beaty e David Roberts, De Agostini (14,90 euro)