Oggi è l’8 marzo. Un giorno perfetto per festeggiare gli uomini che stanno dalla parte delle donne e bacchettare quelli che contribuiscono ogni giorno a perpetrare le differenze di genere. Dove abitano gli uomini meno virtuosi? In Pakistan, per esempio, dove il 65% dei mariti, dei padri, e purtroppo a volte anche dei figli preferisce che le donne stiano a casa a fare i mestieri, piuttosto che andare a lavorare e percepire uno stipendio. E peggio ancora succede in Bangladesh, dove i maschi che chiudono le donne in casa sono il 57%.
Dietro una donna realizzata, c’è sempre un uomo illuminato. I migliori sono quelli che incoraggiano. Ma vanno bene anche quelli che non ci ostacolano. A volte è un padre, che ti spinge a studiare. A volte è un compagno, che si fa carico delle lavatrici tante volte al mese quante te ne fai carico tu. E se la qualità del nostro 8 marzo dipende un po’ anche da loro, ci sono Paesi in cui le donne hanno ancora poco da festeggiare.
I numeri arrivano da un sondaggio condotto da Gallup per conto dell’Organizzazione mondiale del lavoro, in occasione della festa delle donne. La serie negativa continua con il 40% della Cambogia, il 55% dell’Egitto, il 45% dell’Iran. Chi va in cerca di spiegazioni religiose è fuori strada: l’assioma paesi musulmani- donne a casa non regge. Negli Emirati, indiscutibilmente musulmani, la percentuale degli uomini che preferisce le donne a casa è del 31%, praticamente la stessa delle Filippine (che invece sono cattoliche) o della Polonia. In Kosovo, dove oltre il 90% della popolazione crede in Allah, i maschi tradizionalisti sono solo il 16%. In Cina, India, Russia e Brasile, i quattro grandi emergenti, le donne praticamente se la giocano alla pari: qui gli uomini che le vogliono casalinghe sono poco meno di un terzo del totale.
Poi ci sono le sorprese positive. Molte sono in Africa: In Congo la percentuale dei maschi retrogradi è solo del 7%, quella della Repubblica centrafricana del 13%. Tra le steppe della Mongolia non supera l’11%. E in Italia? A sorpresa è bassa, molto bassa: 9%, tra le migliori d’Europa. Ci battono solo la solita Svezia, la Danimarca e gli scandinavi. La Germania per una volta no, è al 22% . Come il Nepal e l’Armenia.