Tengo gli occhi stretti stretti, ci s’infila a fatica la luce della lampada sul mio comodino, il buio non mi piace, ma adesso devo tenerli chiusi, non è mica una notte come le altre, arriva Babbo Natale, o forse è già arrivato, o forse è Gesù Bambino, non lo so, però qualcuno arriva e mi porta i regali, anche se non l’ho scritta la letterina, ma la mamma dice che non importa. Come farà Babbo Natale a sapere cosa voglio? Che se è Gesù Bambino, cioè, me lo spiego, ma Babbo Natale?
Dei passi fuori dalla porta. Deve essere Babbo Natale per forza, perché mi sa che Gesù Bambino vola. Infilo la testa sotto le coperte, mi nascondo. La porta, qualcuno apre la porta. Trattengo il fiato. Io l’unica cosa che ho capito è che non lo devo vedere, Babbo Natale, se no non mi lascia i regali.
«Giuliano, svegliati, è Natale.»
Ah, è solo la mamma. Oggi non è solo Natale, è anche il suo compleanno. Chissà com’è compiere gli anni a Natale? Se non fa la brava, non riceve neanche i regali per il compleanno? Che poi, a pensarci bene, non ho mai visto dei regali per la mamma. Eppure non mi sembra che sia cattiva. E se mi chiama è già mattina, i regali…
«Dai, vieni a vedere… Nevica… E’ nevicato anche sul nostro albero.»
Questa non me l’aspettavo. Un secondo, appena il tempo di pensarci, e butto via le coperte, salto giù dal letto, la mamma resta in piedi sulla porta, io passo oltre, mi dimentico di farle gli auguri, i doppi auguri, devo andare a vedere, neve sull’albero in salotto? Come ha fatto a caderci sopra?
Eppure c’è, in mezzo alle palle, ai festoni, alle luci. Su tutti i rami, sono rami veri eh, la mamma va a prenderlo nel bosco e poi lo ripiantiamo, che delle volte si tiene e delle volte si secca, ma lei ci prova sempre. Poi come fa a non sciogliersi la neve? Copre anche i pacchetti sotto l’albero.
Alla fine non m’importa dei regali. Che ci sia la neve sul nostro albero, e cosa importa se è neve di cotone, è la cosa più bella che può succedere a Natale.