C’è la difficoltà di trovare un lavoro appena si esce dall’università. C’è lo stop imposto dalla maternità. C’è il problema di ritrovare un impiego adatto quando i figli sono ancora piccoli. E c’è la necessità di smettere prima di lavorare per accudire un genitore anziano. Quanti anni lavoriamo, noi donne? In Italia, piuttosto pochi: i dati di Eurostat ci dicono che una ragazza che oggi ha 15 anni nel corso della sua vita può legittimamente aspettarsi di lavorare in media 25,7 anni. Una sua coetanea olandese, di anni di lavoro, se ne aspetta più di 37. Viva l’Italia? No, dietro l’angolo si nasconde l’inghippo.
Per andare in pensione In Italia come in Olanda, di anni di contributi ce ne vogliono comunque una quarantina. Con la differenza che le olandesi fanno poca difficoltà a raggiungere la pensione piena, mentre noi italiane non ne abbiamo sempre la chance. Lavorare meno anni, insomma, in questo caso non è un bene: è il sintomo che le donne italiane non sono ancora entrare appieno nel mondo del lavoro. E sono discriminate rispetto agli uomini: un quindicenne italiano maschio, infatti, ha oggi davanti a sé un’aspettativa di lavoro di 35,4 anni.
Vogliamo utilizzare questo indicatore di Eurostat come cartina di tornasole dell’inclusione delle donne nel mondo del lavoro in Europa? Ecco allora i Paesi dove conviene trasferirsi: qui le donne si possono aspettare di lavorare di più: palma d’oro alla solita Islanda, la regina della gender equality, dove l’aspettativa di lavoro di una quindicenne oggi veleggia oltre i 44 anni (anche se resta di quattro anni inferiore a quella dei colleghi maschi); segue la Svizzera con 40 anni di aspettativa lavorativa delle donne, quindi la Norvegia con 38,5. Praticamente a pari merito l’Olanda, la Danimarca e la Finlandia, con circa 37 anni.
Le tedesche, nostro benchmark di sempre? Si godono un’aspettativa di 35 anni, le francesi di 33 e le spagnole di 32. Peggio di noi fanno solo le macedoni (ex Jugoslavia), con 25 anni, e le turche (sempre che di Europa si possa ancora parlare, dopo la deriva autoritaria di Erdogan) con 22.
Per gli uomini, invece, il Paese a più alto tasso lavorativo è la Svizzera, con oltre 44 anni. È vero che lavorare oltre la dogana è diventato sempre più difficile, ma il Canton Ticino resta pur sempre a due passi da noi.