Cristiana Capotondi è Lucia Annibali in “Io ci sono” in onda stasera su Rai1: “Le donne prendano per mano gli uomini”

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Foto dalla sala trucco del film

“La donna deve aiutare l’uomo, prendendolo per mano, a comprendere che cosa la donna è diventata.Gli uomini devono comprendere nel profondo le trasformazioni che le donne hanno affrontato. E solo le donne possono aiutarli a cominciare dai giovani, dai figli”. Cristiana Capotondi interpreta Lucia Annibali nel film per la tv “Io ci sono di Luciano Manuzzi, che andrà in onda oogi, martedì 22 novembre,su Rai Uno. Un’espererienza che l’ha messa a confronto con una realtà nuova, quella della violenza sulle donne, e l’ha fatta riflettere sulla strada che dovremmo percorrere per correggere una deriva della società di proporzioni crescenti: “In Italia il 39% delle donne tra i 16 e 70 anni ha subito violeza personale e fisica da parte dei compagni o ex compagni: sono percentuali che non possono esistere. La donna deve interrogarsi come “complice” nel momento in cui non denuncia e non interviene a invertire questo fenomeno” commenta l’attrice con Alley Oop.

annibaliLa storia del film è tratta dal libro “Io ci sono – La mia storia di non amore” scritto da Lucia Annibali, che la sera del 16 aprile 2013 viene sfigurata con dell’acido. Lucia non ha bisogno di farsi domande per sapere chi c’è dietro quel gesto: Luca Varani (interpretato da Alessandro Averone), un giovane avvocato con il quale aveva avuto una relazione tormentata e che aveva infine lasciato. Da quella sera del 2013 inizia per Lucia un calvario di dolore e di operazioni. Allo stesso tempo, però, per Lucia inizia un percorso di rinascita, che l’ha portata oggi a collaborare con il Dipartimento delle Pari Opportunità, che riporta alla ministra Maria Elena Boschi, per i progetti di lotta alla violenza sulle donne. E proprio in Parlamento, ieri, si è tenuta una visione straordinaria del film alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini, che ha visto la partecipazione di tutto il cast.

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Lucia Annibali e Cristiana Capotondi

“La presenza di Lucia sul set, non è stato fonte di tensione come immaginavo all’inizio, ma è stata invece fondamentale perché ha permeato il set con la sua storia personale e la sua personalità. Ha reso tutti molto emozionati nel mettere in scena questa storia” commenta Cristiana Capotondi, che si è confrontata per mesi con la protagonista della storia che ha interpretato. “Ho accettato di fare il film – continua l’attrice – perché mi sembrava un’occasione unica nel panorama dell’interpretazioni: la storia di una donna reali che si è confrontata con situazioni drammatiche e ne è uscita in modo positivo. Lucia Annibali mi ha aperto un mondo che non avrei conosciuto e mi ha fatto entrare in dinamiche di relazione che mi erano estranee. Sono molto felice della sua generosità e della sua amicizia”

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Cristiana Capotondi sul set di “Io ci sono”

“Io ci sono” è un film che ha dato modo agli attori di guardarsi dentro e allo stesso tempo di fare i conti con una realtà sociale a loro magari estranea, ma fin troppo presente sulle pagine di cronaca. “Ho imparato la necessità del senso di responsabilità: si deve rimanere sempre vigili. In tutto questo le donne hanno un ruolo fondamentale per poter cambiare le cose” commenta Cristiana Capotondi, aggiungendo: “Credo che gli uomini abbiano vissuto senza riuscire a fare proprie tutte le modifiche comportamentali della donna negli ultimi decenni. Per questo le donne ora devono prenderli per mano e cercare di far comprendere loro i cambiamenti. Non parlo di uomini già formati, che hanno introiettato modelli di violenza.Non si tratta, infatti, di incaponirsi con soggetti da cambiare. Bisogna lavorare sui figli, sui giovani. Iniziare a lavorare per il futuro, affinché questo processo porti ad un cambiamento sociale il primo possibile. Purtroppo ci saranno sempre sacche della società che resteranno sacche del male. Ma il fenomeno in sè al momento ha dimensioni che sono oltre una misura fisiologica”.

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Cristiana Capotondi interpreta Lucia Annibali

Ma qual è la chiave per andare verso un cambiamento di uomini e donne insieme? Cristiana Capotondi non ha dubbi: “La complicità fra uomo e donna è la chiave che dobbiamo ritrovare. Faccio un esempio concreto di un’esperienza che vivo: le partite di calcetto a squadre miste. All’inizio l’ideaè sembrata strana, perché il calcetto è pensato come un ambito maschile. E invece è diventata un’occasione di incontro. Ci sono molte cose considerate alternativamente maschili o femminili e invece possono ospitare l’incontro”.

D’altra parte, come ricorda l’attrice, “aldilà delle differenze siamo tutti esseri umani. Lavoriamo sulle stesse motivazioni, abbiamo gli stessi stimoli, poi certo abbiamo delle differenze biologiche e culturali ma siamo esseri umani che sono alla ricerca della felicità. Lo dico anche a fronte del fatto che guardare gli uomini come se fossero delle bestie non mi piace. E’ qualcosa che voglio fermare e per farlo mi interrogo su cosa posso fare in prima persona”. La soluzione non è, quindi, l’emarginazione o lo scontro, quanto piuttosto l’incontro per poter camminare insieme nella stessa direzione e dar vita a una società in cui ad essere emarginati siano i violenti.