“Questo festival è un sogno che si realizza, perché siamo due appassionate di cinema che hanno cercato di realizzare un’idea diversa di festa mettendo insieme l’anima tipicamente romana, quella cinematografica, e l’anima milanese, quella di fare di un festival un grande evento”. L’attrice Cristiana Capotondi spiega così, con semplicità, la genesi di un’idea diventata realtà. E che Fuoricinema avesse le potenzialità di un evento per la città lo hanno capito subito il Comune di Milano e la Regione Lombardia, che patrocinano il progetto, ma ancor più i numerosi sponsor che hanno aderito alla proposta. Così da venerdì a domenica Milano diventerà la capitale del cinema italiano, senza nulla togliere a Roma e soprattutto a Venezia. Perché Fuoricinema è un’altra cosa. “Sarà un festival di pubblico e non di prodotto. Il pubblico avrà l’occasione di incontrare attori, registi e comici. Avrà modo di sentirli confrontarsi sul presente e sul futuro del cinema. Avremo anche due anteprime di film, ma la vera peculiarità sarà la partecipazione all’evento delle persone in un luogo fisico, che abbiamo trasformato per l’occasione e nel quale abbiamo costruito una sorta di villaggio vero e proprio con market place e street food” racconta entusiasta Capotondi, che nell’ideare il festival è stata affiancata da Cristiana Mainardi, che si occupa di sviluppo e comunicazione alla Lumiere & Co .
Incontri, interviste e proiezioni serali (tutto a ingesso libero) si alterneranno da mattina a tarda notte e avranno come protagonisti da Aldo Giovanni e Giacomo a Margherita Buy, da Silvio Orlando a Elio, da Linus a Stefano Boeri, da Carlo Verdone a Gabriele Muccino, da Paola Cortellesi a Claudio Bisio e gli amici di una vita Diego Abatantuono, Paolo Rossi, Renato Sarti e Bebo Storti. Per finire domenica con Luciano Ligabue. “Alcuni amano molto Milano e hanno accettato subito l’invito perchè vengono molto volentieri in questa città. Alltri sono stati felicemente sorpresi di poter partecipare a un evento simile a Milano” racconta Capotondi, aggiungendo: “Ci piacerebbe che diventasse un festival internazionale, in grado di accogliere anche quelle branche culturali che ci interessano con scrittori, documentaristi, registi, comici, sportivi. Un contenitore di incontri che ruotino intorno al tema dell’anno. Per questa edizione zero abbiamo scelto il sogno”.
Questa edizione zero è tutta italiana, ma le ambizioni delle due ideatrici sono di portare a Milano talenti internazionali, come il regista e produttore francese Luc Besson, il batterista britanico Terry Williams o il giovane regista americano Damien Chazelle, che ha aperto la 73esima Mostra di Venezia quest’anno con il suo “La la land”, spiega Capotondi, che con questo progetto si è sperimentata su un campo completamente nuovo: “Organizzare un festival è una cosa completamente diversa dal recitare. In un film fai la tua parte ma non hai una visione d’insieme fino a quando non lo vedi proiettato sullo schermo. In questo caso, invece, si è trattato di un lavoro corale, che mi ha permesso di avere contezza di come stava crescendo il progetto e di cosa sarebbe diventato. E’ come comporre un grande puzzle”.
Se poi il tutto è fatto per beneficienza. non può che suonare ancor più meritevole. Il ricavato dell’asta online legata a Fuoricinema andrà a tre Onlus che ogni giorno lottano per la salute infantile: Fondazione Arché Onlus, Associazione Bianca Garavaglia Onlus e Missione Sogni Onlus.