Alle Olimpiadi vedremo tanti atleti impegnati negli sport più disparati, le immagini ci consentiranno di osservare prodezze sportive, super-uomini o super donne, che lontano dalle telecamere nello spogliatoio torneranno ad essere uomini e donne normali.
Negli sport di squadra, il gruppo trascorre tanti momenti insieme: l’allenamento, la gara, la vittoria, la sconfitta… tuttavia Il minimo comune multiplo, dove ci si toglie le scarpe e si torna con i piedi per terra è proprio lo spogliatoio. Ma quale importanza possano avere quattro metri quadrati, dove ci si cambia o si fa una doccia. Di fatto, lo sa bene chi gioca in una squadra, lo spogliatoio è un luogo in cui l’atleta vive situazioni non banalmente riducibili al cambiarsi. Non è solo fisicamente un posto ma un insieme di esperienze. La squadra impara a conoscersi meglio, condivide una parentesi, spesso senza allenatore, dove gli atleti si scambiano confidenze.
L’assenza dell’allenatore non è un particolare irrilevante, è un pò come stare in classe senza la maestra: un momento magico per il bambino. Gli atleti si liberano perciò da ritmi e regole prefissati e si rilassano. È lì che non si è solo compagni di squadra ma più spesso amici. Nei giorni di allenamento ci si aggiorna sulla vita fuori dal campo, si commentano le partite viste o quelle da fare insieme.
Prima della partita poi si soffre insieme, si portano le ansie per la vicina prestazione, si palesano le fragilità e le paure di ogni giocatore e magari si trova qualche compagno che dà una mano e sollievo: emergono i pregi ed i difetti reciproci. In questo modo si impara l’importanza del proteggersi e consolarsi a vicenda.
Dopo la partita invece, scemata la tensione, è proprio nella spogliatoio che ci si lascia completamente andare: si sprofonda sulla panchina e si buttano fuori tutte le emozioni!
Si condivide la difficoltà della sconfitta oppure l’euforia di un’agoniata vittoria. Ci si spoglia del guscio che tante volte si indossa per difendersi e si mostrano le debolezze consapevoli di non essere soli.
Così, chi fin da piccolo ‘fa spogliatoio’ impara ad avere più confidenza con il proprio corpo e a vincere eventuali inibizioni. La timidezza iniziale viene superata grazie alla consuetudine. Mamme o papà che temono verruche ai piedi o rafreddori per scambi di virus privano i propri piccoli di un’opportunità fondamentale per conoscere e vivere le esperienze elencate qui sopra.
Si entra nello spogliatoio in un modo e si esce ‘cambiati’, non solo con scarpe e abiti diversi, l’animo si trasforma: fortemente consigliato!