La violenza che subiscono sul lavoro molte donne incinte è sottile, quotidiana, drammatica, e non accenna a diminuire. Nel Regno Unito, una commissione costituita appositamente per vegliare su questo fenomeno, la Equality and Human Rights Commission, ha appena rilasciato un report in cui dice che ogni anno nel Paese 54.000 donne sono costrette a lasciare il lavoro dopo la nascita di un figlio.
Un dato spaventoso, ma in Italia è peggio. In Italia il dato Istat dice che oltre una donna su quattro subisce questa sorte, e non conta tutte quelle che restano al lavoro ma con ruoli minori o in situazioni molto difficili.
Si tratta di una violenza invisibile socialmente “tollerata” da molte aziende: una situazione talmente diffusa da apparire gestibile, quasi normale. Proprio per evitare la normalizzazione del fenomeno, il Regno Unito ha lanciato una campagna online dal nome “Incinta, quindi fregata”: un muro digitale dell’infamia dove le donne possono raccontare come sono state maltrattate, demansionate, “punite” sul lavoro dopo aver detto di essere incinte.
Dopo aver detto di essere incinta, sono diventata invisibile.
Mio figlio adesso ha un anno, e solo ora mi sento abbastanza forte da raccontare la mia storia.
Ho tre figli e ho subito discriminazioni per ognuno di loro.
Qualche giorno fa hanno ridato il film Philadelphia in tv. L’avvocato interpretato da Tom Hanks passa attraverso una discriminazione simile a quella che vivono ogni giorno milioni di donne nel mondo. Lui riesce ad alzarsi e a combatterla, le donne spesso no. Perché sono esauste e spaventate, perché non sanno neanche se hanno ragione. Perché non hanno alleati: chi non compie questo tipo di discriminazioni ignora l’esistenza del problema – anche di fronte a dati eclatanti.
Le donne sono lasciate sole – e forse anche in Italia dovrebbero potersi sfogare almeno su una bacheca digitale, per sapere almeno che il loro problema è reale e condiviso, e forse un giorno verrà anche considerato. Per ora no: i costi di una società che non sa proteggerle sono tutti a carico loro.