Nella cornice milanese della XXI Triennale si inserisce la mostra “Brilliant!”, una interessante mostra tematica che riporta il gioiello alla ribalta fra i temi rilevanti del design italiano. Un evento importante, visto che il gioiello non era più presente ad una Esposizione Internazionale dal 1973.
La mostra, a cura di Alba Cappellieri – docente di design del gioiello presso il Politecnico di Milano e una delle più importanti esperte nel campo della gioielleria in Italia- presenta una selezione di oltre 50 gioielli italiani, che ben rappresentano lo stato della contemporaneità orafa.
In un allestimento prezioso e delicato, oltre 50 collier (a mostrare il più rappresentativo e bello tra i gioielli italiani, il cuore di tutte le parure) fanno mostra di sé al collo di altrettanti busti femminili, bianchi ed eterei, provenienti dalla bottega-gipsoteca Fumagalli&Dossi ritraendo le bellezze classiche italiane dall’Antica Roma al Cinquecento.
L’esposizione ipotizza cinque scenari di sviluppo -dal presente al futuro- per questo meraviglioso oggetto che da millenni rende più bella la vita degli uomini.
Il primo scenario, la “Manifattura Mirabile”, recupera ed evidenzia l’artigianalità del gioiello, il suo essere fatto a mano, con materiali preziosi e unici. Rappresenta la maestria tecnica, fondata su abilità artigiane ma anche sulle capacità finanziarie, gestionali e organizzative dei brand. Nella Manifattura Mirabile il gioiello è simbolo di distinzione, di investimento, di eccellenza manifatturiera italiana, quella del “bello e ben fatto”.
Gioiello è poi “Bellezza Quotidiana” a rappresentare non più l’unicità ma la capacità di questo oggetto di conferire bellezza a chi lo indossa, uno scenario futuro che affonda le proprie radici nel prêt-à-porter degli anni Ottanta. Una sezione in cui confluiscono diversi ambiti -artigianato, moda, design- in una contaminazione continua di linguaggi espressivi.
Gioiello è anche “Avant Craft”, ovvero sperimentazione artigiana e avanguardie artistiche, ben rappresentate da artisti-orafi, orafi-artisti, artigiani e designer che producono pezzi unici o piccoli multipli, non pensati per la commercializzazione ma per il ristretto circuito dell’arte.
Con “Tecnologia Preziosa” i gioielli diventano tecnologici grazie all’innovazione di materiali (come il titanio o il carbonio), funzioni o processi solitamente distanti dal gioiello. E’ il mondo dei wearables, in cui la tecnologia impreziosisce il valore e le funzioni di questi oggetti.
Grazie alla “Creatività Collettiva” invece cambia il rapporto fra progettista, produttore e consumatore, rappresentando uno scenario auspicabile per i futuri del gioiello. Un artigiano digitale ha la possibilità di arrivare direttamente sul mercato grazie alla rete, all’open source e alle nuove tecnologie additive di produzione.
Il gioiello del XXI secolo si è quindi arricchito di valori e contenuti eterogenei, dove la preziosità ha acquisito nuove e diverse interpretazioni.
Se in “Brilliant!” Alba Cappellieri si è occupata del futuro del gioiello, in innumerevoli mostre (la prima nel 2004, sempre in Triennale) e in numerose pubblicazioni si è dedicata a tracciare e documentare la storia del gioiello, ma non solo.
Architetto di formazione con un dottorato in Storia dell’Architettura e un’esperienza a Chicago alle spalle, al rientro a Milano coglie l’opportunità di creare un legame fra il mondo del progetto -che ben conosce- e quello del gioiello, finora inesistente. “Penso che la vita sia fatta di sliding doors”, racconta. In un momento storico come quello degli anni ’90, in cui il gioiello è ancora appannaggio degli storici dell’arte e l’Italia è il primo produttore al mondo nel settore, ancora non esiste una figura di progettista riconosciuta; per questo motivo crea il corso di laurea in Design del Gioiello al Politecnico, dal quale arrivano i principali Art Director del mondo jewellery attuale.
Grazie a una proficua collaborazione con Fiera di Vicenza, nel dicembre 2014 apre il Museo del Gioiello a Vicenza, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Nella cornice della Basilica Palladiana il gioiello viene analizzato per ambiti tematici, non cronologici, in una interpretazione museale molto contemporanea.
Nel Museo il gioiello viene affrontato sotto 9 diverse declinazioni.
Il gioiello è Simbolo, perché ha in sé un valore che ciascuno gli conferisce donandolo o ricevendolo; è Magia, come un amuleto dalle proprietà difensive e protettive; è Funzione, perché si relaziona con il corpo o con l’abito; è Bellezza, grazie all’inimitabile saper fare dell’artigiano; è Arte, perché diventa gioiello-scultura; è Moda, perché come ornamento completa l’abito di una donna; è Design, perché dietro a ogni gioiello l’aspetto più importante è il concept; è Icona, come i capolavori del passato che hanno innovato linguaggi, forme, materiali e tecniche; è Futuro, con uno sguardo avveniristico sui nuovi orizzonti, ben tracciati anche dalla mostra Brilliant! ora alla Triennale.
Nove esperti internazionali sono i curatori delle nove aree/stanze del museo, perché non c’è un’idea unica di gioiello. “Dopo due anni cambiano i curatori e con loro la selezione dei gioielli esposti per un nuovo affascinante viaggio nel tempo e nelle storie del gioiello”, spiega Alba Cappellieri.
A curare l’allestimento del museo in uno spazio così importante come la Basilica Palladiana (Patrimonio Unesco dal 1994) è Patricia Urquiola, architetto di fama internazionale, che realizza un allestimento innovativo e contemporaneo che riesce a dialogare perfettamente con l’imponenza del contenitore in cui si trova.
Il gioiello quindi si dimostra un tema attualissimo e non solo prettamente femminile, come dimostrano anche le pagine dei cataloghi della mostra “Brilliant!” (edito da Corraini) e quello del Museo del Gioiello (edito da Marsilio) che offrono una overview completa su questo accessorio dal grande fascino, ora più che mai al centro dell’attenzione.
Brilliant! | XXI Triennale
Triennale di Milano
fino al 12.09.2016
triennale.org
Museo del Gioiello
Basilica Palladiana, Vicenza
Da martedì a domenica: 10.00 – 18.00
museodelgioiello.it