Perché in Vodafone Italia ci sono più mamme della media? Questione di tutele

Mother-Child_face_to_facePiù mamme che altrove. Succede nel gruppo telefonico Vodafone Italia, dove ci sono più mamme della media nazionale delle aziende, con un tasso superiore di sei-sette volte. Delle 3.700 donne che lavorano nella società, oltre 2.000 sono madri. E di queste, 630 hanno avuto figli negli ultimi tre anni. I numeri molto probabilmente non sono una casualità, ma dipendono dalle maggiori tutele e dall’attenzione dedicata dall’azienda alla lavoratrice madre. Le donne che lavorano nel gruppo, infatti, possono andare in maternità e avere il 100% dello stipendio per nove mesi e mezzo, quattro e mezzo in più rispetto ai cinque di astensione obbligatoria. Un’ottica di attenzione e valorizzazione della maternità che Vodafone Italia ha ereditato dalla Olivetti (in origine tra i fondatori della compagnia telefonica Omnitel, poi comprata dal gruppo britannico). L’azienda ha scelto di integrare fino al 100% il contributo dell’Inps al 30% per quattro mesi e mezzo dei sei previsti dalla legge come maternità facoltativa a  patto, però, che le donne decidano di usufruire continuativamente del congedo parentale che spetta loro. Questa condizione è stata posta al fine di evitare la frammentazione del lavoro e preservarne la continuità. Sono inoltre previste altre agevolazioni per le mamme, soprattutto per chi lavora nei call center, con dei turni (cosiddetti turni-mamma) adatti per chi ha un bimbo molto piccolo.

“La logica della scelta di integrare lo stipendio delle mamme – spiega Massimo Forbicini, responsabile delle relazioni industriali di Vodafone Italia – fa parte della storia di questa azienda, non si tratta solo di politiche di tutela, ma anche di decisioni nell’interesse del gruppo. Se l’azienda perde una donna brava, formata, è una perdita, anche economica”. Oltre a misure di sostegno, Vodafone  pensa per le donne al rientro dalla maternità a percorsi per mantenere la professionalità. “C’è un periodo – prosegue Forbicini – di reinserimento formativo. Esemplificando, non ho mai assistito a situazioni in cui la donna lascia, nel momento della maternità, una scrivania di responsabilità e, al termine del congedo, rientra con un altro ruolo meno importante. Il nostro approccio è quello di valorizzare la maternità che va affrontata con estrema serenità”. Vodafone conta in Italia settemila dipendenti, di questi  oltre il 50% è costituito da donne. In più la popolazione manageriale è al 39% rosa contro una media in Europa del 29 per cento.

Le tutele per le donne madri sono state adottate anche per l’intero gruppo Vodafone che le ha introdotte in Paesi dove non esistevano. Si pensi all’India o al Sud Africa dove per la maternità non c’era nessuna previsione ad hoc.