Ci stanno andando giù duro, con il passaggio in India di Kate Middleton. Tutti a criticare la mise della duchessa di Cambridge, moglie del principe William: troppo indiani i suoi abiti, un omaggio al sari che a molti è sembrato quasi un eccesso. Ma Kate si muove a suo agio, tra le donne dell’India. Ne osserva le movenze. Le studia. Non è la sola: pare che le indiane abbiano scoperto il segreto per conciliare carriera e famiglia meglio di qualsiasi manager occidentale.
La tesi può sembrare ardita, ma fino a un certo punto. Lo dimostrano le molte donne che anche in India – nonostante una cultura tradizionale tra le più ostili alla parità – stanno sfondando il tetto di cristallo e hanno raggiunto posizioni al top. Come Naina Lal Kidwai, presidente di Hsbc India, prima donna indiana a laurearsi ad Harvard. O come Chitra Ramakrishna, numero uno della National Stock Exchance, la Borsa indiana. O ancora Kiran Mazumdar Shaw, fondatrice (in un garage, alla Bill Gates) della Biocon, la più grande azienda biotech di tutta l’Asia. Donne ai vertici in ambiti un tempo tipicamente maschili.
Quale è il segreto del successo delle donne indiane? L’uovo di Colombo. Semplice, e rivoluzionario, allo stesso tempo: la famiglia tradizionale e allargata. O meglio le donne della famiglia tradizionale indiana. Una task force che si trasforma alla bisogna in babysitter, colf, tate tuttofare a costo zero che vivono sotto lo stesso tetto e che permettono a chi vuole fare carriera di disporre di tutto il tempo necessario per farla. Altro che i nonni italici: dilettanti, al confronto.
Dietro una donna di successo, dunque ci sono tante donne. Di fatica: Naina Lal Kidwai racconta al sito Quartz che era sua suocera a occuparsi dei figli, e quando non poteva lei subentravano le sue amiche. Non sarebbe andata a fare carriera in un altro Paese per niente al mondo.
Una suocera illuminata, quella della Kidwai. Di quelle donne dell’India bene che le famiglie facevano studiare ma poi chiudevano in casa. Quello che lei non aveva avuto, ora dovevano raggiungerlo le nuove generazioni, fossero anche le nuore invece che le figlie, a ottenerlo.
A volte, le culture che appaiono più retrograde possono stupirci. È la mossa del cavallo: uno scarto laterale lungo la linea evolutiva, un salto generazionale. Trasformare le debolezze in punti di forza. Trasformare la segregazione femminile in vantaggio competitivo. È la via indiana al femminismo. Sfrutta la tradizione per cambiare il mondo. Delle donne.