Le potenzialità e i risultati della ricerca premiati a Montecitorio

image“La ricerca e la tecnologia non sono un mondo per donne. Poco più del 20% degli iscritti a facoltà scientifiche sono ragazze. Ma la discriminazione delle donne in questi settori è un impoverimento per l’intero nostro Paese”. la vicepresidenete del Senato Linda Lanzillotta apre con queste parole la giornata conclusiva della XV edizione dell Premio Sapio, dedicato quest’anno alle donne nella ricerca e nella tecnologia. “Il Paese – continua Lanzillotta – si priva di questi talenti come frutto delle discriminazioni e degli stereotipi duri a morire. Nell’immaginario collettivo, infatti, questi settori sono ancora estranei alle donne. Il futuro però è legato all’innovazione e le donne devono concorrere a costruirlo”.

Della stessa opinione Ilaria Capua, parlamentare e scienziata: “Vengo dal mondo della ricerca e guido un gruppo di ricercatori costituito al 70% da donne. So, quindi, quanto la diversità nei gruppi di lavoro sia un vantaggio straordinario. L’Italia forma migliaia di ricercatrici, che però non sfondano nonostante i voti alti e il valore dei loro lavori. Noi non possiamo ignorare la femminilizzazione delle professioni e non possiamo sprecare talenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per permettere a queste ragazze di sviluppare i propri talenti. Aiutiamole, anche noi come istituzioni, a sfondare nella ricerca. Perché la ricerca è competitività per il Paese”.

All’incontro ha portato la propria testimonianza anche Maria Chiara Carrozza, già ministro dell’Istruzione e della Ricera, ora professoressa di Bioingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e parlamentare: “Le scienze sono un ambiente ancora altamente maschile, manca una compinente. Io non sono a favore delle quote, ma credo nei programmi di mentorship e in stimoli come questo premio. Faccio un appello ai ricercatori perché si interessino di più ai processi decisionali che li riguardano”.

Per il neo presidente del Cnr Nazionale, Massimo Inguscio, esiste un problema di carriera: “le donne nella ricerca sono numerose ma non vanno più in là della posizione di professore associato. Credo ci sia un problema di autoselezione”. Secondo Girolamo Mangano, divulgatore scientifico, invece, se la scienza non è donna è colpa di noi maschi. Non solo in Italia visto che negli Stati Uniti sono impiegati più uomini che donne nella ricerca e in media guadagnano di più. Il potenziale delle donne, per il presidente del gruppo Sapio Alberto Dossi, “va incentivato e valorizzato, promuovendo un cambiamento prima di tutto culturale”.

Il premio è andato a : Paolo Cappa per linnovazione; Andrea Mazzolari, Laura Bandiera ed Enrico Bagli per la ricerca; a Federico Bella per la sezione junior e a Giuseppina Bomizzi per la sicurezza. Una menzione particolare va alle giovani: Anna Russo Russo e Federica Vitali alfieri del lavoro 2015 e Federica Zanni, campionessa Nazionale delle Olimpiadi di Matematic 2015, che leggerete presto su queste pagine.