Valentina Scotti: privilegiata sì, ma lavoro ogni giorno per guadagnarmi il mio posto

vscotti_01_0188-1Se mi sento una privilegiata? Sì, molto. Difficilmente altrove avrei avuto l’opportunità di guidare a trent’anni un’azienda che fattura 23 milioni di euro l’anno. Ma il mio spazio me lo sono saputo anche guadagnare, se non fossi riuscita a conquistarmi un ruolo, sarei andata altrove”. A parlare è Valentina Scotti, 33 anni, amministratore delegato di Riso Scotti Danubio e amministratore unico della società Scotteria, cui fa capo il progetto retail So’Riso. Valentina è figlia di  Dario, presidente e amministratore delegato della Riso Scotti, gruppo con un giro d’affari di 210 milioni di euro.

Valentina Scotti, insieme alle sorelle Lucrezia, 24 anni, e Francesca, 30, rappresenta la sesta generazione di un’azienda che ha iniziato la sua attività di produzione e distribuzione di riso nel 1860. “Eravamo in qualche modo predestinate a entrare in azienda – racconta Valentina – . Da bambina mio papà era il mio mito e io giocavo a fare la manager: prendevo le risme di carta usate e passavo il tempo a evidenziare numeri e parole, insieme alle mie sorelle. Non era difficile respirare l’aria dell’azienda, era praticamente casa nostra”.

Dopo una laurea in Economia e Commercio alla Bocconi e un’esperienza in Lavazza e in Deloitte Consulting,  Valentina enta nel Gruppo Scotti  nel 2008, a 27 anni. “Ho iniziato da analisi e mappatura dei processi, sono andata negli Stati Uniti per seguire le vendite. Poi ho voluto prendere in mano il progetto retail, che allora era Casa Scotti, una risotteria a Pavia dai risultati non all’altezza delle aspettative. Ho scelto su un concept che puntasse su benessere e salute, declinando nel format di ristorazione So’Riso diverse proposte di cereali integrali e superfood, che oltre a fare bene fossero anche buone. Abbiamo aperto un primo locale ad Assago e poi un bistrot in corso Magenta, a Milano, in franchising. Adesso il nostro obiettivo è sviluppare una catena, anche all’estero”.

Ai risultati del rilancio del progetto retail è seguita la sfida di Riso Scotti Danubio, un’operazione che in qualche modo replica le attività del Gruppo Scotti verso i mercati dell’Est Europa, con un fatturato di 23milioni di euro all’anno. “Oggi  mi sento più imprenditrice che manager, bisogna avere una visione in qualunque momento, una prospettiva a lunghissimo termine e la capacità di scegliere le persone giuste”. Si immagina alla guida del Gruppo Riso Scotti, un giorno? Silenzio, e poi una risposta elusiva, e quindi eloquente:  “Bella domanda, preferisco lasciarvi nel dubbio”.