Sono nato a Rho, il 21 marzo 1971. Ho iniziato ad interessarmi di politica quando ero poco più che un ragazzo, nel giorno del mio diciottesimo compleanno mi sono iscritto al Pci. Nel 1997 sono stato eletto presidente nazionale della sinistra Giovanile, portando l’organizzazione nel febbraio dell’anno successivo a essere tra i soggetti fondatori dei Democratici di Sinistra. Negli anni in cui Veltroni ha guidato il Pd, dal 2007 al 2009, sono stato il capo della sua segreteria politica. Alle elezioni politiche del 2008, sono stato eletto alla Camera nella circoscrizione Lombardia I, e vi sono stato rieletto nel 2013 dopo aver sostenuto le primarie per i parlamentari del Partito Democratico. Attualmente sono membro della commissione Attività Produttive e di quella per la Vigilanza dei servizi radiotelevisivi, in cui ricopro il ruolo di capogruppo del Pd.
Parlare di industria 4.0 a una platea di imprenditori significa mettere in conto diverse reazioni. C’è chi la coglie come una opportunità. Chi ha compreso che oggi, per l’Italia, rappresenta una vera e propria necessità. Chi ha già intrapreso un percorso di automatizzazione e interconnessione della produzione industriale, che magari è coinciso con il passaggio generazionale. E poi sì, c’è anche chi in qualche modo resiste al cambiamento, ed è soprattutto a questi ultimi che è rivolta una capillare attività di comunicazione per aumentare il livello di consapevolezza delle trasformazioni con cui oggi è inevitabile...