Serena Uccello

Siciliana, vivo e lavoro a Milano dal 2000. Una laurea in Lettere Antiche, dal 2001 sono giornalista professionista e sempre dal 2001 lavoro per Il Sole 24 Ore. Per il quotidiano milanese mi occupo della pagina dedicata al mercato del lavoro. In passato ho svolto inchieste sulla criminalità economica. Ho pubblicato tre libri, tre saggi di attualità, due per Einaudi (“L’Isola civile – Le aziende siciliane contro il racket” nel 2009 e nel 2014 “Nostro Onore. Una donna magistrato contro la mafia”), il terzo, uscito ad ottobre 2015, per Melampo (Generazione Rosarno). Ho frequentato e completato la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Ho quarantatré anni.
09 Maggio 2021

Maternità, l'identità possibile: tre romanzi sul mistero di mettere al mondo

Cominciamo da una storia. Una vecchia storia, una storia di qualche anno fa. "Ora sei una mamma". È accaduto che fossi incinta. A un amico dico:  "Aspetto un figlio". E l'amico: "Ora sei una mamma". Certo che sono una mamma, ovvio, no? Sono incinta, sarò sì una mamma, penso. Immaginate di sentire stonare qualcosa che stonato forse non è. Poi è successo che fossi io nelle parti dell’amico e che allo stesso modo fossi io a pronunciare la frase "Ora sei una mamma". Dico a te amica che sono felice, e lo dico con "Ora sei una mamma". Ho così compreso: "ora sei mamma" è l'attimo della mutazione. Cogliamo il miscuglio che si prepara....

10 Febbraio 2019

Ogni anno quasi 35mila bambini nascono prematuri

    “…Allora, mi raccontò, doveva fare uno sforzo su se stessa per non arrabbiarsi con quelle mamme che, come è forse normale che sia, pretendevano un bambino perfetto e, proprio come me quando era nato neanche immaginavo il mondo incompiuto, doloroso e duro che scorreva silenzioso a pochi passi da loro. Mamme baciate dalla fortuna, appagate ma forse non abbastanza consapevoli del miracolo che veniva concesso…”.   Questa è la storia di Giuliana, e di tutte le madri che vivono l’esperienza di un parto prematuro. Esperienza che per alcune, come nel caso di Giuliana, significa partorire un figlio di 26 settimane e due...

27 Marzo 2017

Maledetto iPad ti odio! Così non so più che madre sono

Oggi sono una madre in crisi. Ieri sera ho litigato per la prima volta con mio figlio. Per la prima volta perché lui ha tre anni e mezzo e per la prima volta perché, in questo caso, non si è trattato di una urlata o di un rimprovero, ma proprio di una litigata, ovvero di quelle situazioni in cui ci si scontra quasi alla pari con qualcuno, ammesso che ci si possa scontrare alla pari tra madre e figlio, tra un’adulta e un bambino. Ci siamo battuti: cioè io ho urlato, a lungo, e lui ha risposto, mantenendosi saldo sulla sua posizione e senza cedere di un millimetro. Lacrime, singhiozzi, e No a valanga. Tra parentesi questa sua...

09 Marzo 2017

Eva contro Eva: donne penalizzate se ad esaminarle è un’altra donna

D’accordo di concorsi pubblici in giro ormai se ne vedono pochi. Però nel caso, care amiche ricercatrici, dovesse capitarvi di vedere in un bando l’occasione che aspettate da tutta la vita, assicuratevi che a giudicarvi non siano altre donne. Perché? Perché secondo uno studio condotto da Mauro Sylos Labini del dipartimento di scienze politiche dell’Università di Pisa insieme a Manuel Bagues e Natalia Zinovyeva dell'Università Aalto di Helsinki, che sarà pubblicato ad aprile su The American Economic Review, la presenza femminile nelle commissioni giudicatrici non aiuta a promuovere le donne, anzi rischia di penalizzarle. Per...

24 Febbraio 2017

Il bisogno dei più giovani di una società più giusta

“Io dico che in tutta la Sicilia, provincia tanto ricca e antica, con tante città, e tante famiglie tanto ricche, non c’è stato nessun vaso d’argento, alcuno corinzio o delio, nessuna gemma o perla, nessuna cosa fatta di oro o di avorio, nessuna statua di bronzo, di marmo, di avorio, dico di nuovo (non c’è stato) alcun dipinto né su quadro né su tessuto che abbia esaminato, indagato e che non abbia portato via se gli fosse piaciuto". Un accusatore e un accusatore. L’accusato è l’ex Gaio Licinio Verre, ex pretore in Sicilia. L’accusatore è un giovanissimo avvocato di nome Marco Tullio Cicerone. Il processo si svolge a...

12 Ottobre 2016

Piccola (grande) agenda per la ministra Lorenzin

La ministra Beatrice Lorenzin e la sua fissazione per l’infertilità (o per la fertilità?) non potevano lasciarmi indifferente. O meglio la sua imperizia nell’affrontare la questione. Centrale, cruciale. Centrale per le migliaia di individui che ogni giorno, tutti i giorni, fanno i conti con un dolore asfissiante. Cruciale per un paese che è lì lì pronto a perire di vecchiaia. Non cresciamo nel senso che invecchiamo ma non nasciamo. Così non si produce, ma soprattutto non si pensa, non si sogna, non si immagina. Si resta morenti a bordo mondo. Insomma se il problema dell’infertilità è una questione privata, privatissima,...

24 Giugno 2016

Si allarga la differenza salariale uomo-donna, più fra gli impiegati che fra gli operai

Nonostante tutto, le retribuzioni italiane tengono il passo dell’inflazione, anzi guadagnano qualche buon punto. Questa è la buona notizia, la cattiva è che persiste in Italia il “gap di genere”, ovvero lo scostamento tra il livello retributivo di donne e uomini a parità di funzione e livello di inquadramento. A spiegarlo chiaro è la ventunesima edizione del Rapporto Retribuzioni elaborato da OD&M Consulting, società di Gi Group specializzata nella gestione e valorizzazione delle risorse umane. Studio che ha analizzato il profilo di circa 380mila lavoratori del settore privato sull'intero territorio nazionale. Ciò che emerge...

03 Marzo 2016

Guadagniamo 3.260 euro in meno dei colleghi uomini

Stessa mansione, stesso inquadramento, spesso anche stessa laurea, persino la stessa età. In molti casi una scrivania affianco all’altra. L’unica differenza è il sesso: uomo, donna. Una differenza che vale 3.260 euro all’anno. Sì perché, se oggi un uomo guadagna mediamente 29.985 euro lordi all’anno, la retribuzione di una donna scende a 26.725. Questo vuol dire che gli uomini guadagnano il 12,2% in più delle donne e, all’opposto, le donne guadagnano il 10,9% in meno degli uomini. Vale a dire che «rispetto al 2014, il Gender Gap retributivo è cresciuto notevolmente: le retribuzioni degli uomini sono infatti cresciute...