“All’inizio del mio percorso professionale ho sempre ignorato il tema dell’identità di genere. Poi mi sono resa conto che, specialmente in Italia, per una donna era più difficile avere il riconoscimento economico e di grado”. Paola Perini, classe 1962, ha un curriculum per certi versi pionieristico che parla di tecnologia, innovazione e promozione dell’imprenditorialità femminile. Già coordinatrice di Innovami, incubatore di impresa a Imola, da dicembre dello scorso anno Perini è socia di Impact Hub Milano, co-working, acceleratore e incubatore per l’innovazione sociale della rete di 85 impact hub a livello mondiale con più di 15.000 membri .
“Quest’anno Impact Hub Milano è partner ufficiale della Global Social Venture Competition (GSVC). Assegneremo al miglior progetto sociale al femminile il premio d’incubazione “she for imp(act)” e sempre con impact hub Milano lavorerò per sviluppare l’imprenditorialità ad impatto sociale, soprattutto al femminile, e a creare le condizioni perché si possa veramente realizzare”. Da più di 15 anni Perini è consulente e mentor per lo sviluppo di nuove imprese high-tech, ambito B2B, nelle fasi seed ed early stage (ICT, energetico e ambientale). “Mi sono specializzata in design, gestione e valutazione di progetti di R&D di medio-lungo termine, che conducessero a prodotti e servizi vendibili, realizzati da enti di ricerca pubblici e privati e da medio-grandi imprese e finanziati in particolare da programmi europei . Ho lavorato sempre e soprattutto con uomini, tecnologi, ingegneri, tecnici, e poi professori, imprenditori e sempre poche donne e quelle poche si conquistavano il migliore spazio possibile come assistente di qualcuno”. E poi i viaggi in Giordania, Siria, Nepal e Tanzania dove si è occupata di dare supporto allo sviluppo di modelli di incubazione virtuale (vuole dire senza muri ossia spazi fisici dedicati) per l’imprenditorialità di donne in villaggi fuori dalle periferie di grandi città.
“Il mestiere di imprenditrice non è facile”, commenta Perini, “è uno sport di fondo che richiede tempo e un atteggiamento mentale adeguato”. Se dovesse dare tre suggerimenti a donne che vogliano realizzarsi con una attività imprenditoriale? “Insistere se le cose vanno male, non è detto che un momento di difficoltà dipenda da te. Il secondo consiglio è di lavorare il più possibile insieme ad altre donne, è molto più facile trovare soluzioni. Il terzo è ricordare che ci sono cambiamenti grandi a cui le donne possono partecipare, ma già nelle piccole azioni di ogni giorno possiamo realizzare qualcosa di nuovo, specialmente se usiamo la nostra capacità di ascolto e ci concentriamo su imprese di nuova nascita, prodotti e servizi per le persone. E aggiungerei tre caratteristiche che aiutano in partenza: formazione continua, capacità di prendere le decisioni nei tempi giusti, resistenza”.