«Abbiamo tutti a disposizione una doppia coppia di occhi: due sulla fronte e due nella mente. Se ci si allena a spalancarli entrambi, l’incanto è lì, a portata di mano». Viaggiare è sempre un’ottima occasione per perdersi, andare altrove e ritrovarsi. Approfittando del balsamico cambio di ritmo e abitudini delle vacanze, l’estate è il momento ideale per incontrare Tullio Pericoli e farsi guidare in un’esplorazione così insolita da non mettere confini fra paesaggio esterno e interiore, fra quel che si vede e quel che si sente.
Si può partire subito, o persino stare a casa, visto che l’immaginazione non fa scali, non ha fusi, è più veloce di qualsiasi aereo e porta dappertutto, ovunque si desideri: imbarco immediato. «Una pagina bianca è un campo dei miracoli: può nascervi ogni tipo d’esperienza, può affiorare una creatura di cui non sappiamo quasi niente. Dentro di noi ci sono più cose di quante pensiamo».
Si può partire leggeri, senza bagaglio, mani in tasca, perché in quella tasca si può attingere all’infinito. «Porto sempre con me un minuscolo pezzo di matita, poco più lunga di un paio di centimetri. Quando la tocco fra le dita, immagino che nel segmento nero, racchiuso in quel cilindretto di legno, siano nascosti e stipati migliaia di luoghi, facce, racconti, tutte le storie del mondo. Il materiale contenuto in quei pochissimi grammi di grafite potrebbe di nuovo sprigionarsi, e, come in un piccolo aleph, tornare a farci rivivere quello che ha conosciuto». Tutto può accadere se si comincia a vedere in ogni segno un gesto, in ogni linea un suono, in ogni parola un universo pronto a schiudersi. «Potremmo ascoltare nelle tracce di una matita le modulazioni, le variazioni, gli adagi, i trilli, i cromatisimi…Potremmo sentire addirittura il respiro di quei segni», annota Pericoli nelle sue Storie della mia matita (Henry Beyle editore).
Non occorre necessariamente saper disegnare o saper dipingere. Basta guardare e fare uno sforzo per esercitare «uno sguardo pensante, che non lasci il cervello da solo».
Basta aprire un libro e vederci dentro la vita, personaggi che si animano, luoghi che squadernano bellezza. «Quando m’immergo nella lettura è come se, nella mia testa, si aprissero due schermi. In uno scorrono le parole e nell’altro le immagini che quelle parole mi suscitano. Via via che procedo sulla pagina, inizio a desiderare di entrare negli occhi dello scrittore. Che cosa vedeva mentre raccontava questa storia? Che faccia vedeva in quel tal personaggio?».
Inevitabile chiedere a Pericoli che cosa stia leggendo in questo preciso momento, un qualche consiglio di lettura per l’estate. «Nel guscio di Ian Mc Ewan: un bellissimo, inaspettato punto di vista, quello di un feto e i Racconti di Bernard Malamud. Poi faccio sempre delle riletture e questo è il momento di ritornare sul Doctor Faustus di Thomas Mann». A questa lista verrebbe da aggiungere le Cosmicomiche di Italo Calvino, da rileggere prima di visitare la personale di Pericoli che inaugura proprio il 23 settembre ad Alba, nella chiesa mediovale di San Domenico. E’ con nelle orecchie le parole di Qfwfq – “sostenuti da un altro suolo e sovrastati da un altro cielo, senza sapere se eravamo più in alto o più in basso del punto donde eravamo partiti” – che si possono guardare i dipinti di Le colline davanti. Viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato. «Ho conosciuto questi luoghi grazie all’amico Giorgio Bocca», racconta Pericoli. «Lo accompagnavo ogni tanto alla ricerca di vini e coglievo nei suoi occhi, quando arrivavamo qui, uno sguardo d’amore. Sono tornato a rivedere queste terre attraverso i miei attrezzi: gli occhi, ma anche la mano, la matita, i pennelli». E attraverso la magia che spalanca saper guardare dentro e oltre. Come dice Qfwfq: “Alla vita terrestre, tendevamo, cioè della Terra e nella Terra; non a ciò che spunta dalla superficie e voi credete di poter chiamare vita terrestre, mentre è solo una muffa che dilata le sue macchie sulla scorza rugosa della mela”.
• L’intervista completa a Tullio Pericoli è pubblicata sul numero di agosto di How to Spend it in edicola
• Le colline davanti. Viaggio nelle terre di Langhe, Roero e Monferrato – Chiesa di San Domenico, via Calissano, Alba (dal 24 settembre al 26 novembre)