
Nel terzo settore italiano è in corso una trasformazione silenziosa, ma profonda. Una rivoluzione che non passa dai bilanci o dalle riforme legislative, bensì dalle competenze delle persone. Quelle di chi ogni giorno lavora con i più fragili, accoglie famiglie in difficoltà, accompagna pazienti, ascolta. Ma che ora ha bisogno di nuovi strumenti: software, dati, piattaforme, intelligenza artificiale.
È in questo spazio – tra tecnologia e impatto sociale – che si colloca CARE-TECHers, il programma avviato da fondazione italiana Accenture ets e selezionato nell’ambito del bando “digitale sociale” dal fondo per la Repubblica digitale – impresa sociale, nato da una partnership tra governo e Acri e alimentato dai versamenti delle fondazioni di origine bancaria. Il fondo sostiene progetti per rafforzare le competenze digitali di target fragili – come neet, donne, detenuti, disoccupati, studenti, operatori sociali – con l’obiettivo di valutare l’impatto e replicare su scala più ampia le iniziative più efficaci. Nel caso di CARE-TECHers l’obiettivo è portare le competenze digitali all’interno del non profit.
Una risposta concreta al mismatch digitale
Negli ultimi anni, nel terzo settore la richiesta di profili con competenze informatiche è cresciuta del 170%. Ma trovare persone adeguatamente formate resta difficile, e il divario rischia di frenare la modernizzazione di intere organizzazioni. CARE-TECHers nasce per colmare questo squilibrio, offrendo un percorso di dodici mesi rivolto a dipendenti e volontari di quattro enti: fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia ets, fondazione progetto Itaca ets, Dynamo camp ets e Croce Rossa italiana – comitato di Milano.
«Attraverso il progetto CARE-TECHers, Croce Rossa italiana – comitato di Milano coglie un’importante opportunità per valorizzare le proprie risorse interne, rafforzando competenze strategiche che incidono direttamente sull’efficienza organizzativa. Una trasformazione – ha spiegato Niccolò Ventrice, segretario del comitato – che ci consente di rispondere con maggiore efficacia ai bisogni delle persone vulnerabili, nel pieno rispetto dei nostri principi e della nostra missione umanitaria».
Formazione personalizzata e scalabile
La formazione, interamente digitale, si articola in quattro aree tematiche – comunicazione e marketing digitale, digital literacy, analytics & Ai, advanced tech – ed è costruita con moduli di difficoltà crescente, fruibili sia live che on demand, per garantire massima accessibilità e flessibilità. Ogni partecipante può adattare il percorso al proprio livello e alle esigenze della propria organizzazione.
Inoltre, CARE-TECHers prevede una “formazione dei formatori”, per trasmettere le competenze acquisite ad altri colleghi e generare un effetto moltiplicatore all’interno delle realtà coinvolte. Un modello pensato non solo per formare, ma per rendere la formazione scalabile, sostenibile e replicabile.
Tecnologia al servizio della relazione
Per chi lavora ogni giorno nel sociale, il digitale non è fine a se stesso. Serve a comunicare meglio, a misurare l’impatto, a rafforzare la sostenibilità dei progetti. «CARE-TECHers – racconta Francesco Baglioni, direttore di Progetto Itaca – risponde al bisogno della nostra ampia rete di associazioni, attive in 17 città d’Italia per la promozione e tutela della salute mentale, di aumentare le competenze digitali di decine di operatori e volontari con lo scopo di gestire con maggiore efficienza i programmi di supporto alle persone e alle famiglie, comunicare di più e meglio con amici e sostenitori, misurare con maggiore cura il nostro impatto per migliorare e innovare le nostre attività».
Una necessità sempre più avvertita anche da chi si occupa di accoglienza. «Ogni giorno nelle case Ronald accogliamo gratuitamente le famiglie con bambini in cura in ospedali lontani dalla propria città . Per farlo in modo sempre più efficace – spiega Maria Chiara Roti, direttrice generale della fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia – è fondamentale rafforzare anche le nostre competenze digitali. Crediamo che la professionalità e l’aggiornamento costante del nostro staff e dei nostri volontari siano fondamentali per accrescere l’impatto sociale. CARE-TECHers rappresenta una straordinaria opportunità per evolvere al fianco dei nostri partner».
Un investimento nella cultura digitale del non profit
Alla guida del progetto c’è fondazione italiana Accenture ets, affiancata da Develhope, con una visione chiara: accompagnare l’evoluzione digitale del terzo settore non solo fornendo strumenti, ma costruendo ecosistemi di apprendimento condiviso, come spiega Simona Torre, direttore generale della fondazione: «CARE-TECHers rappresenta una risposta concreta alle sfide digitali del terzo settore. Offriamo alle organizzazioni l’opportunità di far crescere le proprie risorse e ampliare le loro conoscenze in ambito it, necessarie ad affrontare un contesto sempre più competitivo. La collaborazione con le organizzazioni coinvolte riflette il nostro impegno a generare un impatto positivo e duraturo».
Un’impostazione condivisa anche da Dynamo camp, che ha deciso di coinvolgere dipendenti in ambiti diversi, dalla comunicazione ai programmi. «Questo intervento – dichiara la ceo Serena Porcari – si inserisce in modo compiuto in un progetto ampio di incremento della cultura digitale e di conoscenza e utilizzo di tecnologia e intelligenza artificiale che stiamo attuando in modo esteso e profondo nella nostra organizzazione».
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