Salute mentale, a Progetto Itaca il premio “Matto dell’anno 2024”

Ughetta Radice Fossati e Francesca Fiocchi, fondatrici di Progetto Itaca

Spirito anticonvenzionale, audacia nell’affrontare le sfide e un tocco di pazzia: sono queste le qualità che ogni anno Fondazione Lighea, attiva a Milano dal 1984 nella riabilitazione di persone con disagio psichico, ricerca nel personaggio a cui assegnare il riconoscimento di “Matto dell’Anno”. Un premio che, sin dal suo nome, vuole stimolare la riflessione e alzare l’attenzione sulla salute mentale, per combattere quello stigma che ancora troppo colpisce chi soffre disiagio psichico. Giunto alla sua sesta edizione, il premio 2024 è stato assegnato – a pochi giorni dal 10 ottobre, Giornata mondiale della salute mentale, a Progetto Itaca, fondazione che da 25 anni si impegna a promuovere programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone con disturbi mentali e alle loro famiglie.

Andrée Ruth Shammah, Giampietro Savuto e Massimo Buratti

La decisione della giuria si fonda sull’essenza e la missione di Progetto Itaca, che già dal nome evoca un viaggio di ritorno a un luogo sicuro, simile all’isola leggendaria di Itaca. Come sottolinea Giampietro Savuto, presidente della Fondazione Lighea: «Progetto Itaca porta nel suo nome un destino leggendario: è l’opera di visionari che hanno saputo trasformare un sogno utopico in realtà concreta. Questa fondazione ha avuto il coraggio di sognare collettivamente, e per oltre 25 anni ha lavorato con passione e determinazione contro il disagio psichico. La follia contagiosa di quel sogno merita il nostro premio Matto dell’Anno.»

«Ricevere il premio Matto dell’Anno è per noi un grande onore e un riconoscimento dell’impegno collettivo di tutti i volontari, operatori e sostenitori che da 25 anni contribuiscono alla crescita della nostra fondazione. Questo premio ci ricorda che solo attraverso il coraggio di abbracciare la follia del cambiamento possiamo davvero migliorare la vita di chi è colpito da disturbi mentali. È con questo spirito che continueremo a lavorare per un futuro in cui nessuno debba sentirsi solo nella propria battaglia» – dichiara Felicia Giagnotti, presidente di Fondazione Progetto Itaca.

Nei sei anni della sua storia, il premio è andato ad Andreé Ruth Shammah, regista e direttrice artistica del Teatro che mai ha fatto mancare il suo tocco creativo e il suo sostegno a ogni edizione del premio e che, quest’anno, ha consegnato la simbolica statuetta ai rappresentati di Progetto Itaca. Sono stati poi premiati, negli anni, il sindaco di Milano Beppe Sala, gli stilisti Dolce&Gabbana, Gabriele Nissim, fondatore del Giardino dei Giusti, ed Elisabetta Sgarbi.

La cerimonia di premiazione si è tenuta presso il Teatro Franco Parenti, che ha collaborato all’evento organizzando per l’occasione una replica speciale dello spettacolo “Chi come me”. La pièce di Roy Chen, con l’adattamento, la regia e i costumi di Andrée Ruth Shammah, è stata un successo della passata stagione e torna sul palco del Teatro Parenti fino a dicembre. Ambientata nel reparto giovanile di un ospedale psichiatrico, segue un gruppo di ragazzi che partecipano a lezioni teatrali tenute da Dorit, l’insegnante voluta dal dottor Bauman, direttore dell’istituto, per aiutarli a esprimere le loro emozioni. Attraverso il percorso di creazione di uno spettacolo teatrale, i giovani riescono a guardarsi dentro, comunicare con gli altri e migliorare la loro vita.

Con delicatezza e poesia, “Chi come me” trova la sua intensità nella leggerezza, nonostante racconti una storia dolorosa e vera, basata sull’esperienza personale di Roy Chen in un centro di salute mentale per giovani. Traduttore e drammaturgo stabile del Teatro Gesher di Tel Aviv e autore del libro più letto in Israele nel 2020, Anime, Chen descrive questo testo come un’opera sulla potenza curativa del teatro.

La serata di premiazione è stata anche l’occasione per presentare il progetto del Centro Crisi, su cui Fondazione Lighea sta lavorando da alcuni anni: un luogo che possa accogliere e gestire al meglio proprio la fase di crisi psichiatrica, che fatica a trovare un giusto spazio in questo momento nei servizi pubblici. A presentare il progetto, la responsabile Simona Gatta, psichiatra e psicoterapeuta, mentre a raccontarne gli elementi più imprenditoriali le autrici di uno studio di fattibilità, Sofia Airoldi, Gea Spada e Francesca Del Prete, studentesse del Master in Management per la Sanità in SDA Bocconi.

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