Scuola, il progetto Parole O_Stili per un calcio femminile libero da stereotipi

Roma, 24 Gennaio. Istituto Comprensivo Guicciardini. I ragazzi hanno tra le mani un gadget bello, di valore. Le ragazze, stranite, ricevono qualcosa di decisamente meno interessante. Così, con un meccanismo di coinvolgimento decisamente provocatorio, parte l’iniziativa “Scegli il tuo ruolo”, realizzata da Parole O_Stili in tandem con Gillette. Il nome del progetto ha una doppia interpretazione: ruolo calcistico ma soprattutto ruolo nella società. Mille e cinquecenbto studenti e studentesse della scuola secondaria di I grado in otto città  vedranno succedersi questi incontri di sensibilizzazione, dove dovranno dibattere sulla parità di genere.

La giornata del 24 Gennaio a Roma è stata la prima. Studentesse e studenti si sono confrontati  in maniera attiva sul tema della parità. Dopo un primo momento di disagio, alla vista dei gadget nettamente diversi, hanno ristabilito, seppur da posizioni diverse,  una comunicazione rispettosa delle posizioni altrui, a differenza di quello che spesso avviene sui social. In conclusione i ragazzi hanno scritto su scatoline di cartone il pregiudizio che vorrebbero abbattere. Alla fine della lezione tutte queste scatoline hanno formato una parete che i ragazzi sono stati invitati ad abbattere calciando un pallone gonfiabile.

L’iniziativa è nata proprio per stimolare nei più giovani una comunicazione gentile e soprattutto non fondata su pregiudizi. I pensieri da bar, che pregnano i social, non sono infatti un buon esempio. Gli haters si divertono a inveire contro le giocatrici di calcio. ‘Siete ridicole, ‘andate a giocare a pallavolo’, ‘non siete femminili’, ‘state meglio in cucina’. Queste sono solo alcune delle frasi che vengono rivolte alle calciatrici. Parole intrise di stereotipi e di pregiudizi che offendono e che allontanano intere generazioni di ragazze da uno sport bello come il calcio”, osserva Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili.

Parole che ‘danno forma al pensiero’, come dice il principio numero 3 del nostro Manifesto della comunicazione non ostile. È proprio questo l’impegno di Parole O_Stili: accompagnare gli studenti e le studentesse in un viaggio di consapevolezza, che sappia andare oltre le differenze di genere. In ogni aula in cui insegniamo. Attraverso le nostre iniziative scolastiche e i messaggi che condividiamo sui nostri social, lavoriamo ogni giorno per scardinare tutti quegli stereotipi che, passando attraverso il linguaggio, creano delle differenze di genere sempre più inconciliabili”.

L’associazione Parole O_Stili è nata a Trieste nel 2016, si pone l’obiettivo di responsabilizzare ed educare gli utenti della rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. Promuove i valori espressi nel Manifesto della comunicazione non ostile.

La tappa romana

“Affiancare una realtà come Parole O_Stili in attività di educazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione di giovani studenti, studentesse e adulti per contrastare gli stereotipi di genere nello sport esprime con coerenza i valori sostenuti dal gruppo P&G”, afferma Marco Centanni, brand director di Gillette. “Crediamo fermamente in questo progetto. Continuiamo a impegnarci per sostenere le basi del movimento del calcio femminile in Italia”.

La prima tappa del 24 gennaio nella Capitale ha visto la calciatrice della AS Roma Martina Toselli fare da beniamina all’evento presso l’Istituto Comprensivo Guicciardini. Il 1° febbraio è stata la volta dell’Istituto Comprensivo “Divisione Julia” a Trieste con Luisa Usenich, calciatrice della Unione Sportiva Triestina Calcio 1918. Le prossime tappe saranno a Milano il 19 febbraio; a Torino il 22 febbraio; a Napoli il 4 marzo; a Bari il 5 marzo; a Palermo il 18 marzo e infine a Cagliari il 25 marzo.

L’incontro a Roma ha avuto un grande successo. La dirigente scolastica Simona Di Matteo commenta ad Alley Oop: “Ho trovato efficace non solo l’originalità dei contenuti del progetto che affronta un tema importante come quello dell’empowerment delle donne in uno sport come il calcio, nella sua  declinazione femminile ancora poco conosciuto, ma anche la modalità in cui si svolge: non una lezione frontale, ma dinamica e interattiva”.

Il calcio femminile

La popolarità del calcio femminile è indubbiamente in crescente aumento a livello internazionale così come in Italia, visto l’enorme successo di pubblico degli ultimi mondiali in Australia e Nuova Zelanda. Le ricerche tuttavia confermano che il muro degli stereotipi è più vivo che mai. Gillette ha condotto una ricerca insieme all’Istituto di Ricerca Sociale e di Marketing Eumetra. È stato sondato un campione di 1.000 persone di età superiore ai 18 anni (50% donne e 50% uomini). Nel quadro del progetto in Italia oggi una figlia su venti del campione intervistato pratica questa disciplina. Inoltre, il 50% dei genitori ritiene che il calcio non sia adatto alle bambine. Tra le motivazioni si evidenzia il fatto che si tratti di uno sport di contatto.

Lo ha parimenti dimostrato la ricerca dello scorso anno “Le donne, il lavoro e lo sport” commissionata da eBay all’istituto di ricerca Human Highway. L’effetto dei pregiudizi sembra avere un impatto molto forte sulla fascia più giovane degli intervistati (18-35 anni). Uno su quattro cercherebbe infatti di far cambiare idea a una bambina che mostra passione per il calcio.

La strada è lunga e tortuosa. Progetti come quello di Gilette e Parole O_stili aiutano a stigmatizzare la gamma di episodi, voci e commenti che fanno apparire lo sport come un terreno fertile per il più retrogrado florilegio di offese sessiste.

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