In Lombardia 361 aziende “in pista” per la certificazione di parità

361 nuove domande da inizio anno, il triplo rispetto alle pmi che hanno già ottenuto la certificazione in Lombardia (130). E la metà (52%) delle richieste proviene da piccole imprese, più attente delle medie (31%). I numeri e l’analisi regionale sull’andamento della certificazione della parità di genere nell’incontro organizzato da Unioncamere Lombardia il 26 settembre in Regione, di cui vi anticipiamo alcuni spunti.

LA PREMIALITA’ FUNZIONA

A livello aggregato, in soli dodici mesi dalla sua entrata in vigore sono già circa 300 i gruppi e le aziende che hanno ottenuto la certificazione per la parità di genere in Italia. Questo strumento efficace e concreto deve il suo progressivo successo all’estrema concretezza – i parametri per la certificazione “parlano” il linguaggio aziendale – e al sistema premiale, che riconosce alle imprese virtuose sgravi contributivi fino all’ 1% (e per un massimo di 50mila euro) e un punteggio aggiuntivo – confermato dal DL Enti nella sua ultima versione – nei bandi di gara pubblici. Con un’attenzione particolare e finanziamenti ad hoc per e piccole e medie imprese, che sono il tessuto portante della nostra economia

LA RACCOLTA DATI ANCORA NO

E se a livello nazionale non sono ancora disponibili dati ed analisi ufficiali sulla tipologia di imprese che hanno ottenuto la certificazione, è a livello regionale e attraverso la richiesta di fondi da parte delle pmi che si può avere una prima fotografia – seppur parziale, perché esclude le “grandi” – di chi sono le aziende interessate a certificarsi. Anche perché alcune regioni come la Lombardia (10 milioni di euro) e la Puglia (400 mila euro) hanno stanziato fondi aggiuntivi rispetto a quelli nazionali per supportare le imprese nel processo di certificazione.

361 PMI GIA’ IN ATTESA DEI FONDI LONBARDI

Il bando della Regione Lombardia “Verso la certificazione della parità di genere” ha durata biennale e mette a disposizione delle micro, piccole e medie aziende un voucher per sostenere sia i costi legati ad consulenza tecnica in vista della certificazione (linea A di finanziamento) che i costi vivi della certificazione stessa (linea B).

Ad oggi le domande arrivate sono 361 – per un totale di contributi richiesti di circa 3 milioni di euro – di cui la metà (51%) sono piccole imprese, più “tiepide” le micro (16%) e anche le medie imprese (31%). I territori più vivaci quelli di Milano (153 domande), Brescia (58), Bergamo (37) e Varese (24) . Interessante anche l’appartenenza settoriale: la maggior parte delle pmi interessate è nei servizi (63%), ma ci sono anche molte industriali (21%) e alcune nel settore delle costruzioni (9%).

E’ un buon segnale d’interesse, se si pensa che il bando è di febbraio – spiega Fabrizio Ventrice, direttore operativo Unioncamere Lombardia – e che le richieste di finanziamento per ottenere la certificazione da parte delle pmi lombarde sono triple rispetto al numero di quelle che l’hanno già ottenuta nell’ultimo anno”. I target fissati a livello nazionale dal PNRR – almeno 800 imprese certificate (di cui 450 micro, piccole e medie imprese) e sostegno e assistenza tecnica ad almeno 1000 imprese entro il 2026 – sono sfidanti, ma non irraggiungibili, in base al campione lombardo.

CERTIFICAZIONE E INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA 

Numeri che derivano anche da una campagna di informazione capillare sul territorio  – Unioncamere Lombardia ha già organizzato 12 eventi, coinvolgendo oltre 800 imprese partecipanti – che ha saputo andare oltre le informazioni tecniche e rilanciare invece l’innovazione organizzativa che la certificazione può portare con sé. “Il supporto consulenziale – ci spiega ancora Fabrizio Ventrice – permette di fare un’analisi organizzativa e dei processi interni per capire qual è il grado di maturità rispetto alla parità di genere e di stendere un piano strategico dettagliato e con indicatori misurabili da monitorare nel tempo. Insomma aiuta l’azienda a “mettere ordine” e sistematizzare, rendendole più misurabili e quindi migliorabili ed efficaci, le iniziative in questo ambito”. I primi riscontri concreti da parte delle aziende sono infatti di miglioramento della produttività e dei processi organizzativi nel loro insieme.

Per tutti i dettagli, l’appuntamento è il 26 settembre a Palazzo Lombardia dalle ore 9:30. A moderare l’incontro la coordinatrice delle iniziative su Inclusione e Diversità del Gruppo Sole 24 Ore, Monica D’Ascenzo.

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