Lucia Dal Negro, imprenditrice in Africa contro la malaria (e gli stereotipi)

courtesy of Amref Health Africa

Voleva superare le barriere imposte dagli stereotipi. Voleva dimostrare che non esistono luoghi “senza speranza”. E voleva farlo dando un segnale concreto. Così è nata Kokono, la culla portatile che salva i neonati dalla malaria, progettata in Italia, ma prodotta e distribuita in Uganda da De-LAB – società benefit fondata da Lucia Dal Negro e specializzata in consulenza nel settore della cooperazione allo sviluppo e dell’economia di scopo.

«Kokono, che in un dialetto ugandese significa “zucca vuota”, è stata una scommessa contro i pregiudizi. Contro tutte quelle narrazioni che hanno sempre visto l’Africa come un paese sconfitto. Fare impresa proprio lì, mi è sembrato il modo più efficace per dimostrare quanto fosse vero il contrario» racconta Lucia, veronese, classe 1984, già eletta nel 2019 “Female Role Model of the Year” per l’Europa Meridionale all’interno del premio Global Startup Award.

Dall’idea all’impresa

Un percorso, il suo, iniziato con una laurea in Relazioni Internazionali, curriculum Cooperazione e Sviluppo, presso l’Università Cattolica di Milano dove si è specializzata sul recupero della comunità di Srebrenica (BIH) dopo il genocidio del 1995. «Ho scelto le relazioni internazionali perché è la materia che più di tutte ti spinge a mettere in discussione il tuo punto di vista, per guardare il mondo da altre prospettive» – spiega.

E una nuova prospettiva è ciò che l’ha portata ad avviare il progetto di imprenditoria sostenibile che ha nell’Africa subsahariana le sue radici. La culla è in plastica biodegradabile e multifunzione e a oggi ne sono state vendute 1.500 nei contesti più poveri dell’Uganda, dagli slum di Kampala alle aree rurali. Un numero destinato presto a crescere grazie a una strategia di scale-up promossa da De-LAB vincitrice di un contributo nell’ambito della call “Sprint”, consolidamento di soluzioni sostenute nell’ambito del Progetto Innovazione per lo sviluppo” promossa da Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo, alla quale De-LAB ha partecipato in collaborazione con Amref Health Africa. Ma De-LAB punta anche ad attrarre nuovi partner finanziari per far crescere ulteriormente il progetto.

Kokono, la culla che protegge dalla malaria

Come funziona Kokono? Grazie a una zanzariera “di serie”, la culla difende i bambini da 0 a 12 mesi dalle malattie infettive – tra cui la malaria che incide ancora per il 20% sulla mortalità nel continente – ma anche da altre minacce come gli incidenti domestici o il soffocamento dovuti all’assenza di un riparo specifico per i neonati e gli attacchi degli animali come insetti, rettili e roditori. Queste sono le principali cause della mortalità infantile che in Uganda colpisce ogni anno 200 mila bambini sotto i 5 anni, di cui 45 mila muoiono entro il primo mese di vita.

courtesy of Amref Health Africa

Oltre a essere un riparo per i neonati, Kokono è anche sostenibile nei confronti dell’ambiente: grazie ad un polimero organico che rende la plastica di cui è composta biodegradabile, la culla si trasforma in compost dopo circa una decina di anni trascorsi in ambiente aerobico. «Ogni dollaro investito in Kokono – ricorda infatti la founder – genera 2,88 dollari in termini di ritorno sociale dell’investimento (SROI) e questo senza calcolare gli impatti ambientali positivi. Inoltre, è replicabile in tutti i contesti vulnerabili del continente africano e del mondo, grazie a un modello che nasce dal basso, a partire dall’ascolto delle necessità delle famiglie più povere».

Un progetto nato dal basso

La creazione della culla è avvenuta con il coinvolgimento di quasi 200 persone in una serie di focus-group che si sono tenuti in quattro distretti dell’Uganda: la capitale Kampala, Hoima, Fort Portal e Gulu. Il percorso di ricerca ha fatto emergere la necessità di un design multi-funzione – Kokono si utilizza, infatti, come culla portatile, come letto, come vasca per il bagno e come spazio per il gioco –, e di un prezzo accessibile per una fascia di popolazione a medio-basso reddito.

Dopo la prima fase di ideazione, prototipazione e sviluppo, De-LAB ha acquistato, grazie anche alla vittoria di un grant dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), lo stampo industriale per produrre la culla in modo seriale. In seguito alla sospensione dovuta alla pandemia, nel 2021 ha completato il design del prodotto e la definizione della catena di fornitura locale, e ha registrato il brevetto di invenzione e del trademark “Kokono” sia in Italia che all’estero.

L’anno seguente, quindi nel 2022, sono partite la produzione e la vendita, promossa in loco grazie alla collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Uganda. Il tutto, con l’apertura di un negozio a Muyenga, quartiere di Kampala, anche grazie ai fondi del bando Coopen di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo. Nel frattempo, con la collaborazione tra De-LAB e le Ong Amref Health Africa Italia e Uganda, le culle sono state distribuite in contesti in difficoltà, tra cui lo slum di Kawempe.

Dalla lotta alla malaria all’aiuto per le popolazioni rifugiate

Più di recente è partita una collaborazione con UNFPA – United Nations Population Fund, l’agenzia dell’Onu per la salute sessuale e riproduttiva, grazie a cui è stata avviata la distribuzione di alcuni esemplari di Kokono nei campi profughi dell’Uganda, che conta oltre 1,5 milioni di rifugiati su una popolazione di 45 milioni di abitanti, una delle quote più alte al mondo.

«Non mi sembra ancora possibile, eppure Kokono è passata dall’essere un’idea controcorrente a un’impresa con impatto positivo sulla popolazione locale. E posso dire una cosa? Fare impresa in Africa è stato adrenalinico: ho trovato un paese giovane che mi ha molto aiutata. Un paese che – conclude Lucia – mi ha dato spazio e non ha avuto paura di innovare al mio fianco».

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