A che punto è la sostenibilità delle imprese italiane? Se ne è parlato di recente in un incontro ospitato dalla SDA Bocconi School of Management a Milano, dove sono stati presentati i risultati 2022 della ricerca Business for the Common Good, l’appuntamento annuale che Dynamo Academy organizza, dal 2016, per favorire networking e confronti tra CEO di aziende italiane e di filiali italiane di multinazionali estere riguardo al tema della filantropia e della sostenibilità sociale.
La ricerca, frutto della collaborazione tra Dynamo Academy ed il Sustainability Lab di SDA Bocconi, ha presentato strumenti e strategie di intervento su progettualità di tipo sociale che coinvolgono comunità e territori, mirate ad azioni concrete per favorire diversità, equità ed inclusione.
Francesco Perrini, direttore del Sustainability Lab di SDA Bocconi, e Serena Porcari, Cceo di Dynamo Academy, hanno guidato il dibattito a partire dai risultati della survey globale e italiana Corporate Social Investment e ESG – Global Impact at scale, sottolineando il tema dal titolo: “Dalla filantropia all’agire sostenibile: gli investimenti nella comunità e l’approccio ESG delle imprese”.
I risultati della ricerca
Lo studio presentato a Milano è il parallelo italiano di quello sul corporate giving promosso da CECP (Chief Executives for Corporate Purpose), il comitato americano per la filantropia d’impresa di cui Dynamo Academy è partner e contributor. Tra i risultati più significativi della ricerca, ne segnaliamo nove:
1) le imprese italiane agiscono in modo organizzato rispetto alla strategia di sostenibilità, con un 59% che ha istituito un Comitato ESG/Sostenibilità, e se si analizzano alcuni settori, si passa al 71% per l’healthcare, 69% per i trasporti, 68% per i beni di consumo e il 65% per l’industria manifatturiera;
2) il 37% delle aziende ha aderito allo United Nations Global Compact (UNGC), il programma delle Nazioni Unite che mira ad incoraggiare le aziende nell’adottare politiche sostenibili e rendere pubblici i risultati delle azioni intraprese;
3) il 44% delle aziende del campione redige una propria strategia e il proprio piano strategico e di azione in materia di sostenibilità, con percentuali più alte nei settori dei trasporti (69%), dei beni di consumo (59%) e dell’energia (55%). Il 67% delle aziende richiama nella propria strategia gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs);
4) nell’83% delle imprese internazionali, lo Staff lavora in modo congiunto sugli SDGs e per il 72% le strategie aziendali sono allineate agli SDGs;
5) per il 98% delle imprese il Board ha visibilità sui temi ESG e il 61% ha istituito un Comitato ESG a supporto del Board;
6) sotto il profilo ambientale il 45% dichiara l’obiettivo di riduzione nelle emissioni di CO2 e il 33% associa questo obiettivo al target di un anno. A livello globale, invece, il 75% delle aziende ha fissato obiettivi di riduzione nelle emissioni di CO2;
7) con riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile, il 74% delle imprese italiane ha inserito un capitolo di approfondimento e il 78% considera comunità e territorio come effettivi stakeholder di riferimento, relazionandosi con essi tramite donazioni in denaro e/o di beni e servizi, progetti e/o partnership che generano valore;
8) gli investimenti complessivi delle aziende analizzate sono pari a 635 milioni di euro (valore aggiunto medio distribuito per comunità e territorio per azienda pari a 3,27 milioni) pari al 2,7% del proprio utile ante imposte. Si tratta di valore economico direttamente generato e distribuito che include, in particolare, contributi ad associazioni benefiche, ONG e istituti di ricerca, fondi a sostegno delle infrastrutture per la comunità e costi diretti dei programmi sociali, inclusi eventi artistici e educativi;
9) Rispetto al volontariato, solo il 22% del campione lo rendiconta, dichiarando di realizzare programmi specifici. Per il campione internazionale, il 57% delle aziende sposa programmi di volontariato aziendale retribuiti, ma registra una diminuzione del 32% nel volontariato aziendale.
Le aziende del campione
Il campione della ricerca Dynamo Academy – SDA Bocconi Sustainability Lab ha incluso più di 150 aziende italiane nell’ambito della sostenibilità a tutto campo; 213 per la precisione, appartenenti a diversi settori economici e che, a seguito dell’applicazione del D.lgs. 254/2016 di recepimento della Direttiva 2014/95/EU, hanno effettuato la rendicontazione non finanziaria (DNF). I settori interessati sono stati: servizi finanziari (21%), industria manifatturiera (18%), beni di consumo (15%), energia e forniture (14%), servizi alle imprese (10%), trasporti (8%), media e telecomunicazioni (5%), holding (4%), healthcare (3%), ingegneria e costruzioni (1%).
Parliamo di imprese che per il 96% dei casi hanno un fatturato superiore a 50 milioni di euro. Tutte utilizzano lo standard di rendicontazione GRI e l’8% ha un rating di sostenibilità. Rispetto alle precedenti ricerche è stato ampliato il campione e modificata la metodologia. Nelle precedenti rilevazioni, infatti, la ricerca era stata condotta con uno specifico questionario compilato dalle imprese. In questo caso si è scelto di integrare con un’analisi ampia delle DNF, per una rappresentatività di maggior valore statistico.
Il campione CECP (quello internazionale) ha incluso 134 imprese globali di grandi dimensioni (fatturato tra 0,5 miliardi e 288 miliardi di dollari, con valore mediano pari a 9,4 miliardi di dollari), di cui 23 operanti in Italia: “Grazie alla collaborazione con SDA Bocconi Sustainability Lab siamo riusciti ad approfondire di anno in anno la nostra ricerca sugli investimenti ESG delle imprese italiane – ha commentato Serena Porcari, presidente e ceo di Dynamo Academy – e ciò ci consente di avere una fotografia aggiornata del nostro Paese e un confronto con l’indagine internazionale CECP. Le indicazioni alle imprese italiane per incrementare l’impatto nelle comunità sono chiare – ha concluso – così come è chiara l’opportunità di lavorare sulla diversity, l’equity e l’inclusione attraverso azioni concrete nelle aziende”.
Dynamo Academy e SDA Bocconi Sustainability Lab
Dynamo Academy è un’impresa sociale che dal 2010 offre consulenza e programmi di engagement e formazione a imprese e istituzioni affinché possano essere motori di Bene comune e creare un impatto nelle proprie comunità. Nata da Fondazione Dynamo – Motore di filantropia, l’Academy ha sede a Limestre, sulle montagne pistoiesi, dove opera in un Campus attrezzato per riunioni, didattica e ospitalità, e dove condivide alcuni spazi con Dynamo Camp, tra cui l’Oasi Dynamo affiliata WWF: più di 900 ettari gestiti con criteri di sostenibilità ambientale.
Il Sustainability Lab di SDA Bocconi è un think-tank multidisciplinare (un ibrido tra un laboratorio di idee e un centro studi) che effettua attività di ricerca applicata sulla base delle competenze di docenti, ricercatori e professionisti con esperienza ultraventennale. In un contesto in cui le sfide globali sui temi ambientali e sociali impongono a imprese, organizzazioni internazionali e istituzioni pubbliche e governative di ripensare il proprio futuro, il Sustainability Lab è attivo nella ricerca e analisi delle tendenze attuali ed emergenti, favorendo la creazione e diffusione di conoscenze e competenze strategiche anche mediante percorsi di formazione disegnati in base alle esigenze dei clienti.
“Il nostro lavoro è anche quello di comprendere quali sono le maggiori opportunità per le imprese per creare valore sostenibile sempre più concreto, misurabile e rendicontabile – ha dichiarato Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability e Direttore del Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management – con un approccio integrato alla strategia mirato a massimizzare le opportunità che possono creare valore. Siamo sulla strada giusta ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.
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