Instagram a ottobre compirà 10 anni e assolutamente non li dimostra. Nel corso di un decennio l’evoluzione è stata ampia, passando dalla semplice condivisione di foto in formato quadrato a vere e proprie trasmissioni live tanto poterla definire una “super app”. Ma sappiamo veramente usare Instagram in tutta la sua complessità? Abbiamo chiesto a Orazio Spoto (@oraziospoto), presidente dell’associazione Instagramers Italia ets (@weareigersit), qualche consiglio su come usarla al meglio e con più consapevolezza, iniziando dalle basi.
LA DIDASCALIA
- Aggiungere sempre la didascalia all’immagine che postiamo, chi realizza buoni contenuti anche testuali viene premiato. Più si riesce a intrattenere un utente più il nostro account verrà premiato
- Abbiamo a disposizione 2800 caratteri; un testo anche lungo ma ben scritto può fare la differenza, pesa quasi più il testo dell’immagine
- Inserire prima il testo della didascalia e a seguire gli hashtag per avere una caption ordinata
GLI HASHTAG
- Individuare gli account Instagram che seguiamo con piacere e copiamo i loro hashtag, preferendo gli hashtag non popolari ma quelli di nicchia
- Salvare alcuni hashtag da associare alle nostre foto usandoli sempre con criterio
- Aiutarci con le app Focalmark o Hashtagify che possono suggerirci hashtag
- Seguire l’algoritmo di Instagram che ci suggerisce gli hashtag da usare
- Meglio non usare hashtag molto popolari come #food o #photo. Meglio fare una selezione entrando nel dettaglio (un esempio: meglio #risottoallamilanese al posto di #food)
- Traduciamo gli hashtag in altre lingue
- Alcuni hashtag troppo popolari sono stati bannati da Instagram; se non troviamo l’hashtag sul motore di ricerca, non usiamolo altrimenti la nostra foto non verrà mostrata. #tagsforlikes #followmeback
- Quantità di hashtag da usare: massimo 30
- Associare gli hashtag più adatti è un investimento nel tempo che ripagherà nel lungo periodo.
LA GEOLOCALIZZAZIONE
- È la soluzione smart all’utilizzo degli hashtag, la possibilità di attivare l’informazione che indica le coordinate geografiche della nostra immagine
- Attivando la geolocalizzazione offriamo una informazione chiara e precisa a chi ci segue
- La geolocalizzazione è anche utile per scoprire nuovi luoghi da visitare, immaginando magari di organizzare un viaggio cercando destinazioni proprio su Instagram
LE STORIES
- La parola d’ordine è essere costanti e essere alla mano, autentici
- Le stories sono molto più personali dei post su Instagram
- Interagire sempre con altri utenti, creare un rapporto con chi ci segue
- I mini-live sono molto di moda: consideriamo di scrivere una sorta di sottotitolo testuale perché non tutti utilizzano Instagram con l’audio.
Le storie sono nate per condividere il “backstage” delle foto, iniziando a mostrare anche il volto delle persone. Rapporto più intimo con gli utenti - Non esagerare con la quantità di stories: considerare che le prime 4 vengono viste, poi scende l’attenzione
- Usare gli hashtag all’interno delle stories se legati ad eventi, mostre…
IGTV
- Partire dall’idea, ricordiamoci sempre che “content is king”; se possibile serializzarla
- Gli interventi vanno preparati facendo una scaletta con macroargomenti
- Su Instagram possiamo dare spazio alle nostre passioni, verticalizzandole: a Instagram piace la serialità dei contenuti
- Attrezzatura per girare un video: un cellulare, un treppiede stabile e possibilmente una luce utile (soprattutto se giriamo di sera). Importante l’audio, se utile possiamo attrezzarci con un microfono lavalier.
ACCOUNT INTERESSANTI DA SEGUIRE
- @isetups > scrivanie e postazioni di lavoro alle quali ispirarsi
- @cosebrutteimpaginatebelle > frasi condivise che hanno dato vita a una community
- @mrsbread > ogni pane ha la sua storia
- @ovunno > foto di viaggio da togliere il fiato
- @insta_repeat > tutti i cliché di Instagram
- @creators > l’account dedicato ai creatori di contenuti di Instagram
Per qpprofondire qui di seguito l’intervista a Orazio Spoto nella rubrica Instagram di Alley Oop #uncaffècon