Ivan Cottini, lo sport come “antidoto” alla sclerosi multipla

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“Avevo 27 anni. Una mattina al risveglio mi sono accorto che non ci vedevo bene. Verso sera non riuscivo più a star in piedi e perdevo urina,  allora capii che la mia vita stava cambiando verso un qualcosa che non conoscevo ancora”.

img-20180310-wa0004Ivan Cottini ora che ha 34 di anni, ha imparato a conoscerla bene la sclerosi multipla, perché gli ha cambiato la vita completamente. Quel giorno ha segnato la fine della carriera da modello e l’inizio di un nuovo viaggio. Non è stato facile, però Ivan ha messo tutto se stesso per non adattarsi alla malattia ma perché fosse lei ad adeguarsi a lui, al suo essere ribelle, perché come racconta ad Alleyoop: “La vita è un’inculata continua ma comunque vale sempre la pena di viverla visto che ne abbiamo solo una e breve…e non serve che stai sempre lì a soffermarti su ciò che non hai più del tuo corpo ma concentrati su ciò che è rimasto e fai forza su quello…almeno te la giochi anche da così”.

maggioIvan Cottini ha ripreso a ballare, danza ovunque lo invitino. È il primo malato al mondo di sclerosi multipla che si esibisce come ballerino, perché come ripete sempre lui “se la gioca tutta”. Ivan ha una figlia di tre anni Viola, nata dalla voglia di diventare padre, una voglia talmente enorme da portarlo a interrompere l’assunzione dei farmaci per la sclerosi multipla per poterla concepire. E Viola è diventata il suo stimolo più forte. È il suo futuro: “vorrei riuscire ad avere un rapporto più complice con mia figlia, al momento sono una seconda scelta potendoci giocare solo da seduto, sono un po’ più limitato rispetto ad altri. Lei è un uragano e tenerla ferma o seduta con me è possibile solo quando mi mette lo smalto alle mani, cosa che ha riscosso consensi ed è diventata una moda“.

img_20170324_181524Ogni giorno percorre cento km in macchina per stare con la figlia e fare le terapie dai genitori, così descrive ad Alleyoop la sua giornata frenetica: “la mia giornata inizia presto alle 4.30. Prendo mia figlia a Fano dalla madre e alle 5.30 siamo a Urbania dalla mia famiglia e mamma si prende cura di me e Viola. Alle 8 inizio le terapie quotidiane. Alle 11.30 il pranzo è servito e alle 13 faccio fitness autonomamente con mamma e finisco verso le 16 facendo un po’ di esercizi di danza. Nel tardo pomeriggio da Urbania si torna con Viola verso Fano a casa della madre…sono ben 100km ogni giorno. Cena e poi a letto presto”.

La danza regala a Ivan una possibilità, un’alternativa alla diagnosi medica. Almeno per quanto riguarda la sua predisposizione mentale: “Quando ballo non mi sento malato ed è il mio modo di prendere la sclerosi multipla a calci. Io dopo che ho ballato sto bene di testa anche se fisicamente son dolorante. E se si sta bene di testa si vince su tutto, malattie comprese. È questo il mio grande segreto”.

img-20180209-wa0032La forza di Ivan nell’affrontare la sua malattia e nel cercare un’altra via ha avuto anche un gran riconoscimento istituzionale: è stato insignito Cavaliere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella. Un ricordo che resterà nell’album della memoria di Ivan per sempre come quella volta che ha sfidato Massimo Ambrosini ai rigori e quella volta che ha sfidato Filippo Magnini a nuoto. Nei suoi sogni futuri ora c’è la partecipazione a “Ballando con le stelle”, che coronerebbe gli anni di lavoro e di allenamento.

Ivan è anche diventato un role model per i ragazzi e lui non si tira indietro quando arrivano inviti per parlare nelle scuole, “dove – come racconta – son libero di dire tutto, non aver filtri paletti o manipolazioni televisive. I cambiamenti li vedo subito da lì mentre parlo e per un’ora li tengo con gli occhi sgranati e le bocche aperte. Il secondo riscontro ce l’ho post incontro con tutti i bellissimi messaggi che mi arrivano”.

img-20180918-wa0006Ivan Cottini è diventato, nel tempo, un vero e proprio ambasciatore dell’associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e in questo ambitomomento sta lavorando a due progetti cui tiene molto: “Il progetto per due mezzi destinati al trasporto malati nella nostra provincia, così da non gravare sempre sui familiari. Inoltre attualmente con l’aiuto di un sindaco del riminese stiamo studiando un avanzamento di proposta di legge al ministro Fontana sempre per alleggerire il peso che noi malati carichiamo sulle spalle dei familiari. E continuo a prestare la mia faccia, la mia voglia di urlare che non son malato, per tante altre piccole realtà che hanno difficoltà a reperire fondi”.

img-20180310-wa0007C’è, purtroppo, anche un altro aspetto che accompagna la sua popolarità: gli haters sui social. C’è anche, infatti, chi critica il fatto che esibisca il suo corpo malato invece di notare i risultati che riesce a ottenere per la comunità oltre che per sé stesso. Haters, che hanno creato problemi e qualche disagio anche alla sua famiglia, ma non l’hanno fermato come racconta con una punta di rammarico ad Alleyoop: “Beh io mi ci soffermo solo il tempo di leggerli e tutto finisce lì. Certo fa riflettere come l’invidia di alcuni, stressati e insoddisfatti, sia il vero male incurabile. C’è chi mi dice “il malato deve fare il malato…se balla e fa il guerriero che andasse a lavorare in fabbrica 12 ore”. Ma purtroppo ci son stati anche episodi tipo lettere anonime arrivate a casa che hanno gelato i miei familiari e li hanno portati a prendere sempre più distanza da ciò che faccio e al non condividere il mio esibirmi danzando”.

Ivan, però, non si ferma e continua per la sua strada, per se stesso e per gli altri: “il dare, l’aiutare gli altri regala uno status di benessere, e il veder poi realizzato un progetto anche grazie al proprio aiuto ti avvicina alla continua ricerca efferata che noi uomini conduciamo ogni giorno verso la felicità”.