“Abbraccio l’innovazione e sono sicura che l’unico modo per rimanere vincenti nel mondo del lavoro è non essere legati a modalità di lavoro e professioni del passato. In questo gioca un ruolo fondamentale l’approccio ai problemi, ad esempio, le soluzioni originali. Oggi non contano solo capacità di analisi e specializzazione, e per questo nella nostra azienda valutiamo con interesse anche profili con percorsi di studi umanistici”.
A parlare è Ilaria Tiezzi, la nuova ceo di Brandon Group, piattaforma che vende online i prodotti e i brand delle pmi italiane ed europee, che ha appena chiuso un round da 3 milioni di euro (a cui hanno partecipato anche Invitalia e Primomiglio) e prevede di chiudere l’esercizio 2018 con un fatturato raddoppiato a circa 10 milioni di euro. L’obiettivo è quello di arrivare a 50 milioni di ricavi nei prossimi 3 anni attraverso una crescita organica e anche per linee esterne, con acquisizioni mirate.
Toscana, 37 anni, laureata con lode all’Università Luigi Bocconi, Ilaria Tiezzi ha un’esperienza all’interno di grandi gruppi italiani e internazionali, per i quali ha gestito e realizzato progetti strategici di crescita e di espansione commerciale. Il suo obiettivo ora alla guida di Brandon Group è quello di allargare le categorie merceologiche vendute e di accelerare sull’espansione geografica.
“Innovazione tecnologica e visione sulle potenzialità del digitale applicate al business sono la cifra del mio percorso professionale”, racconta Tiezzi, ed è su questo aspetto che punta Brandon per il futuro, con un apporto manageriale voluto da Paola Marzario, founder e presidente del gruppo. Dal 2017 Brandon ha aggiunto al canale di vendite delle flash sales, anche i marketplace come Amazon ed eBay. Il piano di crescita della società punta sull’ampliamento delle categorie merceologiche, sull’ingresso in nuove aree geografiche e su importanti investimenti in tecnologia, con l’obiettivo di gestire in modo completamente automatizzato e integrato l’intero processo di vendita, dal caricamento del catalogo dei fornitori fino all’acquisto, alla logistica e al customer care.
“Per una struttura che possa crescere in modo sostenibile serve una esecuzione perfetta del processo e questo comporta una sempre maggiore automazione e meccanizzazione insieme a un importante investimento nel team e ella tecnologia”. Quindi sviluppo di nuovi algoritmi per la soddisfazione degli ordini, per esempio, o analisi dei dati per evolversi da supporto alla vendita per le aziende a ‘consulente’ per la creazione dei prodotti. “C’è il timore che l’automatizzazione rimpiazzi l’aspetto umano – commenta Tiezzi -. Ma io, che ho un’indole creativa, credo che sia la creatività stessa a richiedere l’evoluzione. Nella misura in cui abbracciamo l’innovazione, non la subiamo ma possiamo coglierla in tutte le sue opportunità”.