In questi giorni è arrivata la notizia che migliaia di famiglie italiane attendono da anni. È il sito della Commissione Adozioni Internazionali a darne comunicazione ufficiale, pubblicando il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che riconosce il rimborso delle spese sostenute per l’adozione internazionale alle famiglie che hanno concluso l’iter tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2017.
Il 50% delle spese sostenute per il procedimento di adozione è già deducibile tramite la dichiarazione dei redditi, questo rimborso riguarda il rimanente 50% che potrà essere erogato fino a un massimo di 5.000 euro per le coppie con un reddito complessivo fino a 35.000 euro e di 3.000 euro per quelle con un reddito fino a 70.000 euro.
Le spese devono essere certificate dall’ente autorizzato che ha seguito la coppia nella procedura di adozione.
I rimborsi per le spese adottive, erogati regolarmente e annualmente per le adozioni fino al 2010, sono rimasti al palo negli ultimi anni, penalizzando non poco le famiglie interessate. Nel corso del 2017 la Commissione Adozioni aveva dato seguito ai rimborsi delle adozioni concluse nel 2011 (ben sei anni dopo l’ingresso dei minori in famiglia, quindi), ma il 12 luglio aveva annunciato sul proprio sito che, vista la mancanza di un Decreto analogo a quello del 4 agosto 2011 che prevedesse il rimborso delle spese sostenute per le adozioni concluse dopo il 31 dicembre 2011, non avrebbe dato seguito a rimborsi per le adozioni successive al 2011.
La notizia ha immediatamente sollevato la mobilitazione del Coordinamento Care che aveva presentato una petizione al Ministro Gentiloni raccogliendo in pochi giorni migliaia di firme.
Le domande di rimborso dovranno essere presentate esclusivamente tramite il portale online “Adozione trasparente”. L’accesso al sistema è permesso esclusivamente tramite autenticazione con SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale) che consente di accedere ai servizi resi disponibili dalle Pubbliche Amministrazioni. Il portale Adozione Trasparente è attivo da pochi giorni ed è una delle ultime novità introdotte dalla Commissione Adozioni Internazionali nel segno della trasparenza voluta e annunciata dalla vicepresidente Laura Laera.
L’accesso al sistema è consentito esclusivamente agli aspiranti genitori adottivi che hanno già conferito l’incarico ad un ente autorizzato ma non hanno ancora concluso la procedura di adozione internazionale con l’ingresso del minore in Italia; la consultazione riguarda esclusivamente la propria procedura adottiva.