Le notizie arrivate in questi ultimi giorni dalla Cecenia sono a dir poco raccapriccianti, e fanno tornare alla mente un passato nemmeno troppo remoto che ha fatto dell’Europa il teatro di orrori e persecuzioni inenarrabili.

Tutto inizia dalla denuncia del giornale indipendente russo Novaya Gazeta. Raccogliendo alcune testimonianze di vittime riuscite a fuggire, la giornalista Elena Milashina (collega e amica di Anna Politkovskaja oltre che vincitrice nel 2014 del Women International of Courage Award consegnatole da Michelle Obama) racconta in un articolo come in Cecenia sia in atto una vera e propria persecuzione di uomini omosessuali. 100 sarebbe il numero raggiunto fino ad ora. Adescati, torturati, imprigionati in apposite strutture (già definite nuovi campi di concentramento). Alcuni addirittura uccisi. Un’epurazione sistematica messa in atto dal dittatore islamista Ramzan Kadyrov, già accusato in precedenza di altre persecuzioni e barbarie verso la popolazione, e che gode dell’appoggio del presidente russo Vladimir Putin, altro grande “oppositore” delle persone LGBT con le sue leggi omofobiche contro la “propaganda gay” in Russia.

Fino all’ultimo all’interno della comunità LGBT abbiamo sperato che le notizie di questi orrori fossero un’esagerazione virale da social media, ma purtroppo il tempo e le testimonianze che si sono susseguite e aggiunte a quelle iniziali, fanno capire che non è così. Elena Milashina, nell’intervista rilasciata qualche giorno fa all’Huffington Post, parla di un inferno contro persone indifese di fronte un Paese violento e senza regole.

La risposta data da Alvi Karimov, portavoce del Presidente Ceceno, alle accuse internazionali fa gelare il sangue nelle vene. Sembra quasi l’ammissione e la descrizione di un folle piano messo in atto all’interno di una efferata dittatura fondamentalista che ha introdotto la sharia:

Non puoi arrestare o reprimere persone che non esistono nella Repubblica. Se ci fossero persone così in Cecenia, le forze dell’ordine non dovrebbero fare nulla perché i loro parenti li manderebbero via in luoghi da cui non si può fare ritorno

In Italia la notizia ha avuto poco eco mediatica, ma ovunque nel mondo si stanno alzando voci di associazioni e istituzioni che chiedono urgenti chiarimenti sulla situazione delle persone LGBT nella Repubblica Cecena.

Anche la nostra politica nazionale da più parti sta chiedendo urgentemente chiarezza, sia con l’interrogazione parlamentare dei senatori Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà, sia con il post su Facebook dell’ex presidente del Consiglio, ex segretario del PD Matteo Renzi, sia con il comunicato del ministro della Giustizia (nonchè candidato segretario alle primarie del PD) Andrea Orlando.

Mobilitazioni nel mondo e in Europa sono in atto, oltre che petizioni di autorevoli associazioni come Amnesty International e All Out. Tutto per chiedere chiarezza e per chiedere che questo orrore, se reale come è raccontato, venga fermato.

Perchè non si può essere perseguitati per nessun motivo al mondo da nessuno. E se questo appare ovvio, che nel 2017, in Europa, si venga perseguitati, torturati, imprigionati e uccisi solo e unicamente per ciò che si è, per il proprio orientamento sessuale, appare mostruoso nella mostruosità.

Firmate, per favore, le petizioni di cui alla fine riporterò i link, e partecipate ad eventuali eventi o manifestazioni a sostegno delle persone lgbt cecene. Fatelo indipendentemente dal vostro orientamento sessuale. Fatelo per un amico, per un fratello, per un vicino di casa. Fatelo per un estraneo che non conoscete e non conoscerete mai. Ma soprattutto fatelo, perchè restare svegli di fronte alla follia dell’odio, è l’unico modo per rimanere umani mentre il “sonno della ragione”, partorisce l’ennesimo mostro.

Grazie.

https://www.amnesty.org.uk/…/stop-abducting-and-killing-gay…

https://go.allout.org/it/a/chechen-100/

Cecenia: uomini sospettati di omosessualità rapiti, torturati e uccisi