Città magnetiche. In grado cioé di attrarre talenti creativi e idee di business da tutto il mondo. Un potere che permette di avere una crescita, non solo in termini economici, ma anche di sviluppo sociale, superiori alla media. Cerco nelle memorie dei miei viaggi e mi vengono in mente un paio di città dove avrei vissuto, vittima di quel magnetismo. C’è, però, chi ha voluto fare una classifica assegnando alle singole città un voto in base a sei differenti parametri: economia, ricerca e sviluppo, interazioni culturali, vivibilità, ambiente e accessibilità. Si tratta del Global Power City Index (GPCI) , stilato dal giapponese Mori Memorial Foundation’s Institute for Urban Strategies.
Su un panel di 42 città prese in esame, diciamolo subito, compare solo una città italiana: Milano. Ma al 31esimo posto. La città italiana se la cava proprio male in termini economici (37esimo posto) e per Ricerca e sviluppo (36esimo posto). Va meglio per interazione culturale (23esimo) e accessibilità (22esimo), mentre risaliamo in classifica in termini di ambiente (14esimo) e abitabilità (15esimo). Ma aldilà dell’Italia, qual è la top ten delle città più magnetiche al mondo?
- Londra, 8,6 milioni di abitanti, svetta al primo posto per il quinto anno consecutivo dopo che nel 2012 Ha superato l’ormai seconda, da tempo, New York. Nelle sei categorie, però, è prima solo per accessibilità e interazione culturale. Per vivibilità è addirittura 22esima (mi sembra ingeneroso, avendo vissuto io a Londra anni fa), ottava per ambiente, terza per Ricerca e sviluppo e seconda per economia. A un rallentamento della crescita economica, è corrisposto però un aumento del turismo e degli studenti stranieri. Fattore che conferma il potere di attrazione della capitale britannica. Certo resta ora da vedere se con la Brexit cambierà il “magnetismo” che Londra esercita sugli stranieri, considerato che parte dei 3 milioni di stranieri che vivono attualmente in Uk stanno considerando di lasciare il Paese dove rischiano di doversi sentire ospiti.
- New York è sempre New York. Nel senso che non è cambiata molto dopo un anno e resta solida al secondo posto, anche se a vivibilità è al 23esimo posto e al 30esimo per ambiente. Mentre è al primo per Ricerca e sviluppo. Nella classifica non mancano altre città americane: Los Angeles, San Francisco, Chicago, Boston e Washington. New York, 8,4 milioni di abitanti, resta la più alta per interazioni culturali, ma anche in questo caso un fattore politico, l’amministrazione Trump, potrebbe cambiare volto in quattro anni alla città, che è da sempre un crogiolo di incontri. A New York il 37% della popolazione è nata all’estero, il livello più alto degli ultimi 100 anni: si tratta di 3,07 milioni di immigrati, più degli abitanti di tutta Chicago, secondo gli ultimi dati disponibili al 2013.
- La vera sorpresa di quest’anno è il sorpasso di Tokyo su Parigi. La posizione in classifica è dovuta a diversi fattori: il cambio di tassazione per le aziende, l’incremento dei visitatori della città, e un maggior numero di voli diretti per raggiungere la città. Tokyo, 13,6 milioni di abitanti, svetta nel ranking economico, nonostante la debolezza dello yen. Allo stesso tempo è migliorata la vivibilità della città.
- Parigi arretra soprattutto a causa del calo dei visitatori stranieri e soprattutto degli studenti di altri Paesi. Gli attacchi terroristici sono stati certamente un deterrente per il turismo e per quanti volevano scegliere la città come residenza. Tutta questione della percezione di minor sicurezza nel Paese. Quattordicesima per economia, Parigi, con 2,2 milioni di abitanti, si difende nella Ricerca e sviluppo (8ttava), mentre svetta nella vivibilità al primo posto sulle altre 41 città del panel.
- Singapore, che conta 5,4 milioni di abitanti secondo i dati della Banca Mondiale del 2013, si aggiudica il quinto posto nonostante un’economia stagnante e un tasso di occupazione in calo. Resta il fatto che si posiziona al quarto posto per interazione culturale, anche se è terz’ultima nella classifica per vivibilità (quarta per ambiente).
- A Seul, 10 milioni di abitanti, non mancano ricerca e sviluppo, crescita economica e infrastrutture. Invece, in quanto a ambiente e vivibilità lascia a desiderare. Tanto che anche l’interazione culturale non è fra le migliori del panel.
- Hong Kong, 7 milioni di abitanti, diciamolo: per vivibilità è in fondo alla classifica. Viene salvata solo dall’accessibilità e dall’economia. Perché per il resto lascia proprio a desiderare.
- Amsterdam, La municipalità di Amsterdam ha 826.659 residenti (al 2015) di oltre 170 nazionalità, mentre la popolazione che risiede nell’area metropolitana è di circa 2.289.762 persone. Ambiente, vivibilità sono sopra la media, ma quello che davvero la porta fra le top ten è l’accessibilità. Un dettaglio non da poco soprattutto in un contesto europeo in cui la Gran Bretagna potrebbe perdere punti con la Brexit ed Amsterdam si prepara a raccogliere ciò che in Uk non vorrà più stare. Come le startup. Proprio la città olandese potrebbe diventare il prossimo hub europeo dell’innovazione.
- Berlino, 3,5 milioni di abitanti. è la seconda città più vivibile fra le 42 prese in esame e offre un incontro di differenze culturali che ne aumentano il fascino. Per il resto è nella media, ma la cosa che davvero la penalizza è l’accessibilità.
- Vienna (1,7 milioni di residenti) ha come punti deboli l’economia e la ricerca e sviluppo. Ma è la terza del panel per vivibilità e la quinta per ambiente. Insomma quanto a qualità della vita non ci si può proprio lamentare. Sul resto c’è ancora da lavorarci.