Con una disoccupazione generale all’11,9% e con quella giovanile al 37,9%, l’Italia non è certo tra i luoghi migliori al mondo per chi cerca lavoro. Ecco perché, tra chi ha perso il lavoro di recente e tra chi non l’ha mai trovato, cresce la tentazione di cercarsi un impiego altrove. Dove? In questo 2017 fatto di Brexit e di protezionismo Made in Trump, di populismi europei e di immigrazioni dal Sud del mondo, se volete far viaggiare all’estero il vostro curriculum allora scegliete Taiwan: secondo il World economic Forum (e secondo i dati di Manpower), è questo il Paese dove le imprese stanno dichiarando di voler assumere di più. Un hub per la tecnologia, un distretto per la finanza asiatica, l’isola al largo della Cina si sta rapidamente riposizionando sui mercati globali e il 24% delle sue imprese – una su 4 – dichiara di essere alla ricerca di nuovi lavoratori i questo avvio di primavera 2017.
Al secondo posto della classifica, praticamente a pari merito con Taiwan – c’è il Giappone, dove il 23% delle società è pronto ad assumere nuovo personale. Per il terzo posto del podio bisogna invece tornare in Europa, ma in quella dell’Est: con il 22% delle imprese ottimiste sulla propria crescita di dimensioni e di fatturato, la Slovenia è il Paese perfetto per chi va in cerca di una buona occasione di lavoro. Vicina, europea, particolarmente adatta ai professionisti dell’hi-tech.
Si espande invece nella manifattura e nei servizi l’India, quarta meta preferita per chi cerca lavoro all’estero. Mentre per chi se ne intende di finanza il posto giusto è Hong Kong, ottava in classifica.
Tornando in Europa, oltre alla Slovenia gli unici Paesi per cui vale la pena oggi fare le valigie sono l’Ungheria (al quinto posto), la Romania (al settimo) e la Bulgaria (al nono): i bassi costi della vita e del lavoro li rendono hub ideali per la produzione manifatturiera.
E chi sogna di volare gli antipodi del mondo? Il 2017 è la sua grande occasione: la Nuova Zelanda è l’undicesimo posto al mondo più adatto a chi cerca lavoro. Il preferito fra l’altro, a quanto pare, da chi si vuole trasferire con tutta la famiglia.