Un’idea giovanissima: Sarah, imprenditrice, ha 28 anni e una formazione nel mondo del design e del giornalismo; Matilde, commercialista specializzata in startup, ne ha 30.
Esistono tre modi per costituire una startup. Il primo è quello tradizionale. Il secondo consente di costituire la società con la sola firma digitale: in questo caso l’aspirante imprenditore predispone, in autonomia, la documentazione e la invia alla Camera di Commercio per via telematica tramite il portale Telemaco, accedendo dal sito startup.registroimprese.it.
La terza via – quella che raccontiamo qui – è quella in cui l’aspirante imprenditore chiede la consulenza della Camera di Commercio che ha istituito uno sportello di assistenza qualificata alle imprese. Personale formato ad hoc segue l’imprenditore dalla fase di traduzione dell’idea in documenti formali, con la messa a punto e stesura di statuto e atto costitutivo. Si procede poi all’iscrizione vera e propria: dalla registrazione all’agenzia dell’entrate, all’iscrizione al Registro delle imprese. Il tutto gratuitamente, tranne l’imposta di registro.
Così la Cciaa di Verona ha tenuto a battesimo, in questo primo scorcio di 2017, otto startup. Una di loro – si chiama Per Vigore – ha come obiettivo la produzione di abbigliamento premaman con un tessuto che, grazie a un trattamento chimico specifico (approvato dall’OMS e dalla United States Environmental Protection Agency), risulta antibatterico e anti punture di zanzara, cioè anti virus Zika.
Un tema più sentito oltreoceano che qui in Italia: non a caso l’imprenditrice, Sarah Villere Pottharst, è di New Orleans, arrivata a Verona e innamoratasi della città dove ha trovato anche il giusto supporto alla sua idea, nata quando la cognata, incinta, per la paura di contrarre il virus (indiziato di creare malformazioni nei nascituri) aveva scelto di rinunciare a un viaggio. Il potenziale mercato però è ovunque ci sia una donna incinta che deve, ad esempio, affrontare una trasferta.
Il tessuto antibatterico e antisudore esiste già e viene utilizzato perlopiù per l’abbigliamento sportivo: “L’innovazione – spiega Matilde Oliboni, di Studio Impresa, che assiste la startup – è quella di applicarlo ad abiti che proteggono gli arti e che, grazie a speciali cuciture, si adattano alle diverse fasi della gravidanza”.
Sarah è arrivata in Italia come turista, poi ha aderito al programma Italia Startup Visa che punta ad attrarre giovani imprenditori stranieri che realizzino qui la propria impresa. E così sarà: il tessuto trattato, che ha ottenuto le certificazioni dei centri di prevenzione e controllo delle malattie negli Stati Uniti e dell’Oms – sarà realizzato tutto qui in Italia da artigiani locali, e sarà esportato ovunque principalmente usando il canale ecommerce con il marchio Made in Italy.
Lo studio che ha seguito la startup lavora spesso con imprenditori stranieri che vogliono investire in Italia, con un occhio di riguardo proprio per chi è ai primi passi. Fra i progetti, Studio Impresa ha lanciato un percorso che vede giovani professionisti insieme a giovani imprenditori per dare loro una risposta concreta. Si tratta di un modello di servizio dedicato ai giovani che vogliono intraprendere una nuova iniziativa imprenditoriale o semplicemente “mettersi in proprio”. I giovani clienti saranno assistiti da un team composto da giovani professionisti che seguono day-by-day i progetti e consulenti Senior che svolgono una attività di coaching e formazione.
Chi ha un progetto può chiedere un incontro per una consulenza gratuita di pre-fattibilità. Tutte le informazioni utili qui.