Il rugby italiano guadagna le cronache internazionali (come dimostra il video). Peccato lo abbia fatto per un’episodio di violenza ingiustificata. Ma andiamo con ordine: domenica 11 dicembre, durante lo scontro di serie A tra Valsugana e Vicenza, l’arbitro Maria Beatrice Benvenuti è stata letteralmente placcata dal giocatore Bruno Andres Doglioli, che con i suoi 90 chili di peso, ha abbattutto la povera Beatrice con un gesto di ingiustificabile violenza. La ragazza, che ha ventitre anni e pesa cinquanta chili, ne è miracolosamente uscita solo con un colpo di frusta e quindici giorni di prognosi. Ma lì per lì non si è fermata e ha continuato ad arbitrare la partita per gli otto minuti mancanti al fischio finale. Il giocatore, che evidentemente non ha ben chiaro nè cosa sia il fair play (per tenere l’argomento al campo da gioco), è stato squalificato per trentasei mesi e può con tutta serenità appendere la palla ovale al chiodo.
Il Club del Vicenza, si è da subito dissociato dal gesto e ha pubblicato due comunicati ufficiali. Nel primo si legge: “La società Rangers Rugby Vicenza, alla luce del comportamento del proprio atleta della prima squadra Bruno Doglioli, sospende il giocatore da qualsiasi tipo di attività e condanna in maniera ferma il gesto, contrario ai valori della Società e di questo sport”.
Il secondo comunicato ha confermato la condanna e lasciato trasparire il pentimento del giocatore: “Si tratta di una vicenda per la quale non vi è alcuna giustificazione, se non quella di un gesto dettato da un momento di perdita del controllo nervoso del giocatore che pure in decenni di carriera si è sempre distinto per professionalità e correttezza.Lo stesso Bruno Doglioli, consapevole della gravità di quanto accaduto, vuole trasmettere in primis all’arbitro Maria Beatrice Benvenuti il suo più sincero pentimento. Nel contempo, chiede scusa ai compagni di squadra, ai tesserati, agli sponsor ed ai tifosi per un episodio che rischia di danneggiare l’immagine di questo meraviglioso sport”. Anche il compagno di squadra ed ex capitano dei Rangers Davide Pellizzari, in un’intervista ad ‘Il Giornale di Vicenza’ pubblicata sempre sul sito dei Rangers, condanna il gesto, cercando però un’apertura di comprensione nei confronti del compagno come persona. “Siamo amareggiati : Bruno è stato il nostro capitano per sei anni. Condanniamo fermamente il suo gesto che non possiamo giustificare in alcun modo. Non ci saremmo mai aspettati un atto del genere da un giocatore che è stato per noi un vero trascinatore, che per il Vicenza ha dato sempre l’anima. Ora è giusto prendersi del tempo per riflettere e calmare le acque. La società è stata chiara nei suoi intenti e condividiamo la posizione di sospenderlo da ogni attività. Adesso Doglioli è da solo ma il nostro obiettivo dovrà essere quello di recuperarlo sul piano del rapporto umano. Non fa parte del nostro stile abbandonare un compagno di squadra in difficoltà”.
Lo scorso week-end, ad una settimana dal fattaccio, il mondo del rugby ha stigmatizzato nuovamente il gesto poco sportivo e rappresentato la propria vicinanza all’arbitro Benvenuti: gli stessi giocatori del Vicenza sono scesi in campo indossando una maglietta con la scritta ‘Scusa Beatrice’, mentre il Ravenna Rugby ha lanciato l’iniziativa ‘#datemiungiallo’ accolte da altre società, gli arbitri del match Tarvisium-Badia hanno osservato un minuto di ritardo.
L’arbitro Benvenuti a soli ventitre anni lavora in serie A, è stata l’unica a rappresentare l’Italia del rugby a Rio e ora è tristemente diventata popolare ai non addetti ai lavori per un gesto poco sportivo a suo discapito. La sua carriera sarebbe infatti un motivo più che sufficiente di notorietà. Di questi giorni è infatti la sua nomina come assistente in tre match del prossimo Sei Nazioni 2017 femminile: Scozia-Irlanda, Irlanda-Francia e Italia-Francia in programma al Lanfranchi di Parma.
Non vogliamo entrare qui nella questione che la vittima del gesto sia una donna. Sarebbe stato riprovevole comunque anche contro un arbitro uomo. Nel Regolamento di Gioco del Rugby in sintesi, nel sito della F.I.R. (Federazione Italiana Rugby) si legge che:
‘L’operato dell’arbitro è incontestabile’
Probabilmente perchè lo sport si esprima in tutta la sua positività, è di fondamentale importanza che giocatori e spettatori rinnovino la loro fiducia verso questo ruolo cardine. Il difficile ruolo dell’arbitro, spesso associato a epiteti poco gentili, è quello di un giudice che al cinquanta per cento scontenterà qualcuno. La miopia imperante della massa di spettatori negli stadi non gli è poi d’aiuto, perchè i tifosi sono mediamente dominati dall’ignoranza delle regole o dal’amore fanatico verso la propria squadra del cuore che, si sa, rende ciechi. Il suo ruolo è tuttavia strutturale, perchè le regole sono l’ossatura vitale di ogni gioco e la gestione delle stesse dev’essere giustamente demandata a qualcuno. La sua autorità non è certo dovuta agli atleti o agli spettatori, che la accettano loro malgrado.
Quasi sempre.