I colossi Usa in campo per promuovere la carriera dei talenti (femminili)

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Fonte: EY

Banche, industria e tecnologia sotto lo stesso ombrello per un fine comune: dare impulso alla carriera delle donne all’interno delle aziende. Più di una dozzina di aziende, da  Bank of America a LinkedIn, da Newmont Mining ad Accenture, hanno siglato un impegno formale, “Paradigm for Parity,”, che guiderà il management nel mettere in atto un programma per raggiungere la parità di genere ai piani alti delle corporate americane entro il 2030. Nessuna quota, nessuna azione positiva che imponga la promozione delle donne. D’altra parte gli Stati Uniti non hanno adottato questa misura neanche per la rappresentanza nei board, nonostante le donne siano solo il 23% dei consiglieri nelle 1500 società dello S&P’s, secondo l’osservatorio EY.

Non un’imposizione, quindi, ma un impegno che prevede, comunque, target misurabili di rappresentanze femminili a tutti i livelli, corsi di formazione che combattano i pregiudizi inconsci e mentor uomini del senior management che sponsorizzino le donne di talento. Da dove nasce l’idea? Da un gruppo di executive donne, che hanno deciso di fare qualcosa di concreto per cambiare una situazione dai tempi di sviluppo molto lunghi ancora. Il nucleo iniziale ha poi coagualto un’ottantina di leader, board member e accademici, che si sono uniti alla causa.

L’obiettivo certo è ambizioso anche se si tratta di un arco temporale di 14 anni. Al momento, infatti, le donne che ricoprono ruoli C-suite sono solo il 19% nel 2016, in crescita dal 17% dell’anno precedente, secondo una ricerca di  LeanIn.Org e McKinsey & Co. Il target del 50%, quindi, non è certo a portata di mano. Tanto farà l’impegno reale degli amministratori che hanno siglato l’intesa.

Un progetto pilota è già partito lo scorso maggio e riguarda 40 executive, che faranno da mentor ad altrettanti giovani talenti. Il programma di mentor, peraltro, è previsto anche infragruppo.Un progetto, che in Italia è portato avanti da diverse associazioni: Valore D lo ha fatto attraverso le 100 società associate, creando dei programmi di mentoring anche cross-aziendali oppure con la partecipazione delle alunne di In the boardroom, con l’iniziativa GenerAzioni; Pwa Milan ha il proprio programma di mentoring, che coinvolge direttamente le associate a favore delle giovani.

Altra cosa, naturalmente sono gli impegni ad aumentare le donne nei diversi livelli delle aziende. In questa direzione va l’iniziativa di 30% Club, che ha da poco lanciato il proprio libro bianco, un documento programmatico sulle azioni concrete che potrebbero essere messe in atto dai manager per incrementare la presenza femminile nelle aziende ad ogni livello.

In Italia, però, manca ancora una coscienza di fondo della perdita, anche economica, che deriva dall’esclusione di parte dei talenti che il Paese potrebbe mettere in campo, vista la percentuale ancora bassa di donne nel management ferma al 29%. Molto più esigua quella fra gli executive. La parità arriverà (forse) fra un paio di generazioni.