Un secondo. Giro giro tondo, casca il mondo…

Giro giro tondo…

Mi piace questo gioco, mi piace così tanto che me lo sogno anche. Perché adesso sto sognando, sto sognando di essere nel cortile della mia scuola che poi era un asilo ma io la chiamo scuola e nel cortile giocavo al girotondo mano nella mano con i miei amici. Oppure a casa, lo facevo con la mamma e il papà e Anna, la mia sorellina, che non è grande come me che ho cinque anni, lei ne ha due ma si diverte tanto e quando si butta all’indietro dice “Ahia, sederino” perché si è tolta il pannolino da poco e delle volte si fa ancora la pipì addosso.

Casca il mondo…

Adesso però posso solo sognarmelo perché la mia scuola non c’è mica più, è venuto giù un il tetto e nel cortile son caduti tutti i pezzi di muro che neanche più il posto per fare il girotondo. E la nostra casa adesso è caduta giù per la montagna, a noi ci hanno tirato fuori i pompieri che c’avevo un braccio rotto ma dopo un mese col gesso stavo bene e così tutti dicono che siamo fortunati perché nessuno di noi è morto invece tanti altri sono morti. Anche dei miei amici sono morti.

Casca la terra…

Io non lo so cos’è la fortuna, e faccio fatica a capire perché se guardo il mio paese che non c’è più, non mi sento tanto fortunato, e io mi ricordo che un secondo prima dormivo poi c’è stato uno scoppio, come una bomba, e dopo c’era il letto che si muoveva, non tremava mica ma si muoveva proprio nella stanza, e poi ho solo urlato perché il letto è caduto di sotto e io c’ero sopra e sopra di me i mattoni e sentivo male e sentivo mamma e papà che chiamavano e Anna che piangeva ed era tutto buio, c’era la polvere e non riuscivo a muovermi, a muovere niente, che se ci penso adesso…

Tutti giù per terra

Spalanco gli occhi. Non ho mica urlato stanotte, eh. Ascolto i rumori, mamma e papà sono qui vicino che dormono agitati, e io so che la mamma si sveglia tra poco, come me, alle 3.42, da tre mesi. Anna russa invece, russa sempre da quando siamo nella tenda, fa un po’ freddo e per fortuna lei è piccola e russa piano. Non si sta male nella tenda, sembra di stare in campeggio, mamma e papà dicono di far finta di essere in vacanza, e Anna si diverte anche, ma è piccola lei, io che sono grande so che non siamo in vacanza, ma se lei è contenta, io son contento. Anche se la mia casa mi manca un po’. Ma devo essere bravo e non lo faccio vedere a mamma e papà che hanno già tanti pensieri, un secondo e torno a dormire.